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People's shoes of Italy made in Vietnam

Da Lucas

People's shoes of Italy made in Vietnam

Stamani ho comprato alla coop un paio di Superga classiche a metà prezzo. Noi occidentali, in fondo, abbiamo un debito di riconoscenza coi vietnamiti. Provo a immaginare la faccia vietnamita di colei o colui che ha prodotto il mio bel paio. Chissà di quante ore sarà il suo turno di lavoro. Sputerà per terra l'odore di colla e di vernice? Ci sarà per costei/costui sabato e domenica, la mutua, le ferie, la pausa caffè e il pranzo? Quando tornerà a casa, la sera, avrà la forza di dire buonanotte al proprio compagno/a? Lo stipendio sarà sufficiente per sopravvivere oppure potrà mettere da parte qualcosa per far studiare i figli?Beve? Legge? Guarda i film su you qualcosa? Fuma l'oppio o si distende la sera davanti alla televisione a guardare Apocalypse now? Avrà un account su facebook o sparerà cavolate su twitter? Penserà mai ai piedi nostri occidentali che s'infileranno dentro scarpe che le sue mani hanno prodotto? Potrà venire in vacanza in Italy, magari a piedi? Scrive Rousseau nel suo Emilio: «L'essenziale è essere buoni con coloro che ci vivono accanto». Ecco, appunto. Ma più avanti scrive ancora: «Uomini, siate umani, questo è il vostro primo dovere, siatelo con tutti i ceti e con tutto ciò che non è estraneo all'uomo». Sappiamo tutti che il capitalista è un individuo abituato a leggere a metà.


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