#PeopleFromTitina – 2 Serata Kermessiana

Da Halfblood @halfblood

Smalto sulle unghie dei piedi messo ad asciugare, tisana al mirtillo che come sapete fa tanto bene alle vene vanitose, ed ecco che la zia Devis e la Zia Halfblood si son rimesse sul loro divanetto fiorato per guardare la seconda serata della kermesse. Da principio preoccupate che la seconda serata non avrebbe regalato colpi di scena e momenti di forte disagio come quelli di ieri, a causa delle parole della stilista sanremese che dava del “moscio” al festivàl: preoccupazioni poi trasformatesi in realtà.
Niente raptus suicida, niente imprevisti, niente sfrantezzeh esagerate ma tutto molto nella norma e anche qui il risultato è stato che quasi quasi ci addormentavamo (sempre coi bigodini nella tisana !), solo la cara Jessicah ci tiene col fiato sospeso col suo tweet.


Abbiamo gradito molto però il trionfo della musica in questa serata nella quale ci son passati davanti dei Cantanti. Sì, sembra strano ma quasi tutti i Cantanti l’avevano ibernati per scongelarli (soprattutto alcuni tipo Ron e Baglioni) proprio stasera e recuperare quella dignità musicale che l’Ariston aveva tirato già per lo scarico fino a qualche ora fa.
Anche per questo articolo, i vostri Devis e Halfblood hanno pensato bene di individuare i topos della serata.

Si apre la serata e per fortuna si preannuncia essere una serata dedicata alla musica con tempi più stretti, ma si vede che a Fazio piace tanto il pensiero Einsteiniano dove tutto è relativo, ed entra lui… il cinghialone maschio dalla voce che ti buca lo schermo e ti fa una messa in piega che manco Jàn Luì D’avì: Francesco Renga. Ci asteniamo dal commentare il suo abbigliamento perché ci penserà il nostro amico Zoltar nel suo ariticolo… ma l’ormone qui vuole la sua parte e prevarica.


Renga ci regala un momento che abbiamo voluto battezzare: MOMENTO AFONIA PORTAMI VIA. Perché? Lasciate che ve lo spieghino le zie! Questo ricciolone dall’ugola d’oro ci ha semper abituati ad una vocalità calda, potente, alta ma dolce allo stesso tempo, ma stasera, forse per uno sbalzo di temperatura, forse per nonsapreicosadireglisiasuccessoallagola sembrava quasi afono. Cantava come un trombone otturato. Entrambe le canzoni presentate in gara rispecchiano quello che è il suo stile, entrambe secondo noi musiche sanremesi… eppure per quanto i pezzi fossero sulle sue corde non ci ha particolarmente emozionato. Peccato… aspettiamo la Radio Verscion!

Dopo artisti di cui non ce la sentiamo di parlare perché secondo noi NONNEVALEPROPRIOLAPENASIGNORAMIA, fa il suo ingresso sul palco la stravagante Noemi (che per l’occasione è diventata una specie di antenna parabolica e si è fatta vestire dallo stesso stilista che veste di Latex la Mother Monster Lady Gaga).


A lei dedichiamo il “Momento Dammi Il via che a fa partì sta sagra ci penso io”. Da lei ci saremmo aspettati fuochi e fiamme, aspettavamo che tipo scombinasse le pettinature laccate delle sciure in prima fila, ma … ma… ci abbiamo rimaste proprio dimmerda! Pezzi per niente sanremesi. Ma fosse solo per questo: già parte fuori tempo e fa notare al pubblico intiero quanto questa cosa la stia facendo rodere il rodibile; poi viste le facce schifate degli spettatori in platea, pensa bene di coinvolgerli con le mani tipo sagra della porchetta d’Ariccia, ma anche in questo caso fallisce miseramente. Peccato per i pezzi, che fuori da sanremo potrebbero davvero spaccare perché hanno il marchio di fabbrica di Noemi. Staremo a vedere.

La twittermania ha contagiato tutti ma la Selfiete è una vera e propria malattia (della quale è affetto quel disagiato di Devis ad esempio).
Parliamo della mania di farsi #selfie a raffica nei posti e nelle condizioni più varie. Francesco Sarcina, ex frontman delle Vibrazioni, ha dato sfogo a un attacco patologico di selfies nel suo momento ribattezzato INSTASANGRAMAMI STA SELFIE. Sarcina non riesce infatti a trattenersi dal fare qualche autoscatto, subito dopo l’annuncio del pezzo ammesso alla semifinale, come se fosse comodamente al bagno di casa sua magari davanti lo specchio con la bocca a sederino di gallina e dimostrando di essere quello che la sua faccia trasmette cioè uno sciocco. Lucianina dal canto suo non si perde poi in convenevoli quando lo vede uscire via senza rispondere alla sua domanda (“ma è la prima o la seconda?” Domanda slogan della Littizzetto venuta in soccorso di noi twitteri troppo impegnati nel live blogging per poter leggere i titoli in sovraimpressione!) e lo apostrofa con un “Ma dove sta andando via quel pirla?” il cui complimento sicuro si riferiva alle selfie a tradimento.
Ci sentiamo però di giustificarlo in quanto Clemente Russo (di cui ci parlerà Desmond nella sua rubrica dedicata alla manzitudine sanremese), nel salutarlo, non gli porge la guancia per il secondo bacio lasciando il porello Sarcina per 20 secondi con la testa come bloccata dal torcicollo. Vuoi mettere che non poteva allora vendicarsi?

Anche questa sera San Romolo (per gli amici Sanremo) ha preso a cuore i diritti LGBT, ovvero, quelli di avere del sano divertimento e una buona e variegata rappresentanza di consorelle e icone gaye su quel palco.
Per il Momento GAYGAYGAY, di questa seconda serata non vi parleremo di Diodato e di Filippo Graziani… quelli dopo, perché è per noi d’obbligo iniziare col parlare della storia delle gambe in TV: Le Gemelle Kessler.


Un’istituzione ancora più agé di quella della Carrà, ma comunque sempre viva e forte nei cuori di tutte le ricchione italiane. Quanti di voi, noi, essi, sono cresciuti ascoltando, canticchiando e ballando (proprio come le gemellone germaniche) “Dadaumpa”; “Quelli Belli Come Noi” e via discorrendo. Repertori storici di ogni Drag Queen che si rispetti. Hanno anche loro dato lezioni di spettacolo a tutte queste sciacquate svampite che si vogliono improvvisare starlette della tv e della musica.
Brave Kesslerone belle: anche voi avete all’’attivo la nascita di migliaia di bimbi gay in tutta Italia.
Sempre appartenente a questo Momento ma di tutt’altro stampo, l’arrivo di Rufus Wanwright che tutti i papaboyz e i Militia Christi d’Italia temevano come l’Anticristo per una blasfemia contenuta in una sua vecchia canzone.
Quante polemiche? Troppe come sempre ma fosse stato per loro avremmo avuto la cover di Amanda è libera di Albano interpretata da Suor Germana e Don Mazzi (che sarebbero stati comunque colpiti da anatemi perchè il secondo non indossa la stola e la prima tocca le zucchine con peccaminoso interesse e sarebbero finiti in paillettes a cantare Boys Boys Boys).
Peccato per loro ma noi ci siamo goduti una splendida esibizione da quello che è ritenuto da Elton John “l’autore migliore del pianeta”, grande voce e grande persona! (avete notato come fosse pochino sfrantah anche la voce dell’interprete? Si è lasciato forse coinvolgere?).

Non vogliamo rubare materia allo zio Desmond ma non possiamo esimerci dal chiamare il momento delle Nuove Proposte come Momento CARNEDIMANZAFRESCA perchè Diodato e Filippo Graziani parlano chiaro.
Passi Ursula vestita con una tela di Manet intorno alle coscione, passi Zibba per il genere bears in concert ma non Diodato e Filippo Graziani con quei due pezzi molto molto sanremesi e interessanti e con le loro due presenze altrettanto tali.
Il primo molto sbarbatello e con un’allegria leopardiana ci presenta un pezzo come Babilonia che si piazza automaticamente come probabilissimo vincitore tra i Giovani (perchè le vostre ziette hanno ascoltato già tutti e 8 i pezzi in gara) e il figlio d’arte Filippo Graziani con Solo cose belle, pezzo di immediata ricezione.
Passano in semifinale Diodato e Zibba (aka Orso Yoghi) mentre il nostro adorato Filippo può continuare la carriera in altri palchi…. o in altri set!

Su questo momento di puro spettacolo meidinitali eravamo fortemente indecise sul nome da dargli: non è vero è stato il primo nome che abbiamo pensato. Secondo voi, se vi dicessimo che stiamo per parlarvi di quello che noi abbiamo chiamato “Momento Karaoke Italiano”, a cosa pensate?

Sì, lo sappiamo avete tutti indovinato (e se stavate pensando a Fiorello col codino, siete troppo fusi e fuoristrada, vi consigliamo di cambiare spacciatore). Parliamo di Claudio Baglioni che sempre più uguale a Cher (ci aspettavamo infatti che alla fine cantasse anche “Strong enough” visto il livello di botox e di tiratura così simile alla madre della citata canzone) ci ha deliziato con un miniconcerto a lui dedicato.


E certo, erano 29 anni (esattamente da quando è nato il caro Halfblood) che non calcava le assi di quel palcoscenico, quindi il ritorno doveva essere col BOOOOM! Ci ha dimostrato che nonostante gli anni lui ringiovanisce, ma che il suo chirurgo ha sbagliato qualcosa con la chiusura degli occhi e il movimento della fronte (se muove quella si muove tutto lo scalpo); ci ha dimostrato che suonare le proprie canzoni al pianoforte è un ottimo metodo per ripigliare fiato e gestire i tempi come ti pare soprattutto quando non ce la fai; ci ha anche dimostrato che nonostante tutto la voce è ancora quasi tutta lì.
Chi di voi (e siate sinceri) non ha cantato a squarciagola tutti i suoi successi con tutta la famiglia o con gli amici presenti a guardare Sanremo ritornando indietro con l’immaginazione e rivivendo ricordi ed emozioni indissolubilmente legati a queste musiche? D’altronde la magia più forte della musica è quella di legarsi ai nostri ricordi e ri-regalarceli anche ad anni di distanza quando pensavamo di essercene del tutto dimenticati!
Ora però svestiamo subito ‘sti panni da romanticoni e sognatori (quali in realtà siamo, ma ehi! Bisogna sempre dare un po’ di parvenza da Macho, anche se i è foraci!) ingurgitiamo uno yogurt magro avariato e torniamo ad essere simpaticamente acidi!

Buon Sanremo!

Vi aspettiamo ancora stasera per commentare live il Festival Di Sanremo. Ditelo a tutti che insieme a #Sanremo2014 si usa anche #PeopleFromTitina –> il gruppo d’ascolto più pheego che c’è!
Vostri Devis e Halfblood.


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