Peperonata alle olive (estiva ma anche no)

Creato il 16 luglio 2012 da Povna @povna

La cucina di casa nuova lavora a pieno ritmo. (Molto) più piccola di quella di via dei Matti, è adatta alle esigenze della ‘povna, che ha riorganizzato i suoi spazi (e dedicato all’occorrenza il tavolo di legno del soggiorno alle grandi cene con gli amici).
Così, in queste giornate estive, scandite dalla definitiva messa in ordine, e soprattutto dal lavoro per la Neverland di settembre (ci tornerà sopra abbastanza presto), la ‘povna cucina, per sé e per gli altri, varie specie di ricette, vecchie e nuove.
Tra queste, ultimamente fa furore un modello di peperonata facile, che si presta, tiepida, alle serate estive (con contorno di cotolette in carpione, per esempio). Ma può diventare, (fuori stagione e) calda, l’ideale accompagnamento di un tradizionale polpettone.
Per cominciare a prepararla, la ‘povna prende due medi cipollotti (anche tre, se sono troppo piccoli) e li taglia a fette abbastanza sottili. Li mette nella padella, con l’olio di oliva (extra vergine: c’è bisogno di dirlo?), ma ancora non li accende. Perché prima prepara, a parte, un trito grossolano composto da una manciata di capperi (sotto sale), olive nere (di quelle asciugate al forno) e tre filetti di acciughe. Accende il fuoco, lascia andare 3-4 minuti da sole le cipolle, e poi aggiunge anche il resto. Nei 7-8 minuti in cui continuano a cuocere (fuoco lentissimo), provvede a tagliare i peperoni (gialli, rossi, verdi, come le pare) a listarelle; e, una volta fatto, li butta nel calderone. Lascia cuocere, senza coperchio, prima medio (5-6 minuti al massimo), poi piano, per un quarto d’ora abbondante. Poi copre, e di quarto d’ora ce ne butta sopra un altro. Infine riapre, per gli ultimi cinque minuti di nuovo a fuoco mediano. Durante questa ultima fase aggiunge ancora (se le sono avanzate) delle olive intere al tutto. E poi basilico, spezzettato, a pioggia, tantissimo (ancora meglio se preso dal suo davanzale). Il fuoco va spento prima che il basilico diventi scuro, cuocendosi troppo.
E a questo punto o si lascia risposare, oppure subito si mangia. Con accompagnamento del companatico che più si preferisce. Ma soprattutto di amici. E molta soddisfazione.