Vi ho detto come io riponga in quella tal libreria, che si chiama anche credenza, peperoni grossi, funghi, carciofini e melanzane?
Ebbene, ecco che le richieste di ricette sorelle, non finiscono più, e che mi si chiede persino il modo di prepararein scatola ciò che, in scatola, si può preparare solamente negli appositi stabilimenti,attrezzati con macchinario sterilizzatore adatto. Ma però, fin dove può arrivare la mia…scienza cucinaria…, sono qua (vedete?) qua a propinarvela, pur di accontentarvi. Se dunque volete metter peperoncini sott’aceto vero e averli, così, assai più squisiti di quelli che vendono certi salumieri in quella certa loro sbrodaglia di salamoia…
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Comperate peperoncini in quantità tale da soddisfare i vostri bisogni e i vostri desideri. Lavateli; asciugateli; e sforbiciatene i piccioli lasciandone, però, a ciascuno, 1/2 centimetro circa. Per 3 giorni, stendeteli su graticci al sole affinchè possano perdere un po’ della loro acqua abbondante (non scordando, però, ad ogni vespro, di ritirarli in casa). Disponeteli, un po’ pigiati, nei vasi di terraglia; peperoncini,olio,petronillacopriteli con aceto buono e bollente; aggiungete, in ogni vaso, un cucchiaio colmo di sale grosso; tappate i vasi. Passati 40 giorni, scolate; buttate nel lavandino quell’aceto diventato acquoso ricoprite i peperoni con aceto nuovo, buono, non bollito; chiudete i vasi; e…
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E se volete, con i vostri peperoncini, molto bene figurare, attendete, a riaprire i vasi, non meno di 3 mesi!
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- PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
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