La pianta di peperoncino è originaria delle Americhe, e in particolar modo delle isole del sud. Con tutta probabilità fu scoperta proprio da Cristoforo Colombo durante i suoi primi viaggi di esplorazione, e venne subito adottata anche in Europa. Infatti, il peperoncino attecchì con facilità anche alle nostre latitudini, e iniziò ad essere impiegato per uso culinario, mentre in Messico veniva usato a tale scopo già da oltre cinquemila anni. Del peperoncino si sono subito apprezzate le molte virtù benefiche per l'organismo: infatti i flavonoidi contenuti al suo interno agiscono come antibatterico, ma inoltre il peperoncino è anche ricco di vitamina C. Ha potere antiossidante, ed è efficace nel combattere le malattie da raffreddamento. Il suo uso in cucina è indicato per chi è iperteso, perché contribuisce a diminuire l'uso del sale. Infatti, il peperoncino contiene la capsaicina, sostanza che lo rende piccante. In particolar modo si distingue per la sua piccantezza il peperoncino messicano.
Il peperoncino appartiene al genere Capsicum, che si ascrive alla più ampia famiglia delle Solanaceae (la stessa di melanzane e pomodori). Il genere si suddivide poi in cinque specie, che sono il capsicum annuum, il capsicum baccatum, il capsicum chinense, il capsicum pubescens e il capsicum frutescens. Un'altra suddivisione che può essere fatta all'interno dei peperoncini dipende anche dalla loro zona di provenienza: il più rinomato, per via della sua piccantezza, è il peperoncino messicano. Anche in questo caso, non si deve generalizzare, perché esistono tante varietà diverse di peperoncino messicano. Quello che però viene considerato il peperoncino per eccellenza, l'habanero, che a lungo è stato classificato come il più piccante, secondo la scala di valori della scala Scoville.
L'habanero non è che il più noto dei peperoncini messicani. Si distingue per via della sua forma, che è compatta e frastagliata. La colorazione invece può variare a seconda delle cultivar: il red savina è rosso acceso, ma ci sono anche varietà color arancio e color cioccolato. L'habanero si chiama così dal nome della capitale di Cuba, L'Avana, località in cui viene coltivato, oltre che in Messico.Un altro peperoncino piccante assai diffuso anche in Italia è lo jalapeno, che ha la forma di un cono e può raggiungere gli otto centimetri di lunghezza al massimo. La sua colorazione vira dal verde al rosso, a seconda del grado di maturazione. Si usa molto in piatti tipici messicani come il chili con carne. Lo jalapeno è mediamente piccante, ma esistono anche dei tipi di peperoncino messicano che hanno un grado di piccantezza molto basso, come ad esempio il serrano o il poblano, che si usano soprattutto per fare salse.
Volendo, ci si può assicurare una bella scorta di peperoncini in giardino, o in un vaso sul balcone, piantando dei peperoncini messicani. La loro cura infatti non richiede troppe attenzioni, e in più la pianta di peperoncino è anche ornamentale. I semi vanno messi in un terreno argilloso e ben drenante, e il vaso deve essere collocato in un luogo la cui temperatura sia tra i 25 e 28 gradi, affinché il germoglio della piantina spunti in breve tempo. Quando la giovane piantina avrà sviluppato almeno sei foglie, va trapiantata in un vaso più grande. Dopo un mese di annaffiature costanti, evitando ristagni, compariranno i primi fiorellini bianchi, e poi i primi frutti: a questo punto si possono diradare le innaffiature e lasciar appassire le foglie, così i peperoncini verranno più vigorosi e robusti. Per conservare il peperoncino messicano si possono usare le classiche procedure in genere impiegate per i peperoncini, ovvero l'essiccazione, o la conservazione sottolio.