Se ci capita di fare un salto in una qualunque libreria, in un angolo seppure nascosto, è possibile scorgere uno scaffale di libri “speciali”. Sono gli audiolibri, una novità che, per quanto venga definita tale, affonda le radici in periodi lontani, quando Thomas Edison, sperimentando il fonografo, iniziava a dar vita ai primi “libri fonografici” e quando la BBC tra il 1930 e il 1950 collezionava crescenti richieste di letteratura parlata da parte del pubblico radiofonico.
Personalmente, mi sono avvicinata agli audiolibri in seguito a un’intervista televisiva a Beppe Severgnini che mi capitò di ascoltare esattamente un anno fa, in occasione della pubblicazione del suo libro Gli italiani di domani. Mi sono così trovata a ragionare sul prodotto dell’audiolibro che il giornalista stesso aveva pensato di proporre come alternativa al suo lavoro, accennando però alla forte discrepanza interna in Europa tra il mercato italiano e i mercati anglosassone, tedesco e francese. Effettivamente è così, l’audiolibro non ha ottenuto un grande successo in Italia come quello raggiunto per esempio in Inghilterra. Il nostro è un Paese – dobbiamo rassegnarci – cresciuto prevalentemente con il culto dell’immagine e della televisione.
Negli ultimi anni, tuttavia, è emersa nel panorama editoriale una casa editrice coraggiosa: la Emons Audiolibri, nata per opera di tre amici appassionati di editoria, Hejo Emons, Viktoria Von Shirach e Axel Huck. Ebbene, questi tre impavidi signori, si sono accorti che in Italia mancava quello che in altri Paesi era una salda realtà da tempo e hanno deciso di provarci, chiedendo ad amici autori di leggere i loro romanzi e introducendo così anche l’audiolibro d’autore in Italia. Grazie a Sandro Veronesi, Gianrico Carofiglio, Francesco Piccolo e altri, Emons ha di fatto potuto realizzare i suoi primi audiolibri che oggi arrivano a sfiorare 200-300 prodotti e soprattutto migliaia di vendite.
Purtroppo, però, l’audiolibro rimane un optional snobbato dai grandi lettori, convinti che niente possa sostituire il piacere della carta sotto le dita, del profumo del libro, del piacere di vederlo scorrere pagina dopo pagina, raccogliendo i piccoli segni dell’uso che lo rendono così personale. Non entro in questa querelle: chi scrive è amante dei libri.
Mi pongo però come obiettivo quello di dimostrarvi che anche gli audiolibri offrono dei vantaggi. Ecco, per iniziare, cinque buoni motivi per avvicinarci all’ascolto di un audiolibro:
- Compatibilità e fruibilità.
Gli audiolibri posso essere scaricati e sono in formato mp3; è possibile leggerli con tutti i device che supportano questo formato: pc, lettori mp3, iPod, iPhone, smartphone, stereo e anche in auto. Tramite le funzionalità di questi apparecchi è possibile saltare da un capitolo all’altro, aggiungere segnalibri, riprendere l’ascolto da dove si era interrotto e ritrovare facilmente parti di brano.
- Attenzione all’ambiente.
Non necessitano di carta per la produzione e gli acquisti si svolgono direttamente online. Puoi riceverlo nella tua casella email, quindi non necessita di spedizione fisica con grande risparmio in termini di trasporto e imballaggio.
- Utilizzo dei tempi morti.
Le nostre giornate sono sempre molto intense e ci lamentiamo di non avere tutto il tempo che vorremmo da dedicare alla lettura. L’audiolibro ti permette di ottimizzare i tempi. Immagina di ascoltare un libro motivazionale mentre ti rechi in auto da un cliente ed un romanzo leggero al ritorno a casa.
4. Puoi “leggerli” al buio.
Puoi ascoltare un audiolibro di notte con le cuffie, mentre il tuo partner dorme al tuo fianco, senza disturbarlo. Non hai bisogno di luci e puoi, ad esempio, utilizzarlo durante la passeggiata notturna con il cane.
- Garantiscono un esperienza multimediale.
Un audiolibro non è la mera ri-lettura del testo. Spesso l’audio è arricchito da effetti e vere proprie colonne sonore tali da rendere l’esperienza di ascolto assai interessante.
Potremmo quasi dire che in alcune situazioni, gli audiolibri offrono qualcosa che un libro tradizionale non può offrire?
Se in qualche modo pensate che uno di questi punti rientri nelle vostre curiosità, allora lasciatevi rapire dalla mia rubrica “Libri in Ascolto”, attraverso la quale intendo aggiornare anche i meno informati su questo prodotto, mostrando come davvero l’editoria, che sembra essere in discesa, sia solo alla ricerca bisognosa di forme nuove. La speranza è quella di coinvolgere tutti i lettori, anche i meno affamati. Carlo Fuentes diceva: “Bisogna creare lettori, non dar loro solo quello che vogliono”. In Italia, ahimè, non ci sono tanti lettori e non solo perché molti italiani non sono abituati a leggere, ma perché alcuni di questi non hanno più il tempo. Forse bisognerebbe investire anche sulle novità, prendendo spunto dai Paesi che da sempre ci hanno preceduto. Educare il pubblico a desiderare di più. Certo, è più semplice leggere un Harmony invece che un libro di Gadda o Pasolini; come è più semplice pensare di leggere un libro, che ascoltarlo…. Ma facciamo uno sforzo, proviamoci!
Letto o ascoltato, un libro è l’arma più innocua e potente che abbiamo per vivere in maniera brillante la nostra vita.
Silvia Neri