di Pasquale Almirante
Istituti fatiscenti e programmi formativi non al passo con i tempi. Sono queste le maggiori mancanze della scuola di oggi secondo le mamme italiane. I principali responsabili delle carenze della nostra scuola, dopo le istituzioni (32%) sarebbero gli insegnanti (29%), accusati di concentrarsi più sul lato didattico e meno su quello pedagogico educazionale (56%)Questi dati vengono fuori dall’indagine condotta da Liberiamo, la piazza digitale fondata dal sociologo Saro Trovato, che ha coinvolto circa 800 mamme italiane tra i 30 e i 60 anni, in una ricerca condotta con il metodo WOA (Web opinion analysis).Le mamme italiane, secondo questo sondaggio, vorrebbero che nei programmi scolastici fosse dato maggiormente spazio ad approfondimenti legati ad arte (56%) religione (49%), ed ambiente (44%). Le principali problematiche? Emergono soprattutto dal punto di vista formativo (61%) che strutturale (39%) nonostante la pesante denuncia di strutture scolastiche fatiscenti (45%) e della mancanza di strumenti multimediali idonei all’insegnamento (39%).Sempre secondo il sondaggio pubblicato da Liberiamo, per le mamme la prima materia da rivedere è un italiano “che permetta di saper scrivere correttamente”(45%), quindi troviamo l’informatica (39%), da approfondire più dal punto di vista pratico e meno da quello tecnico e teorico, e la geografia (33%), la quale andrebbe studiata non tanto dal punto di vista fisico, ma soprattutto dal punto di vista culturale, politico, ambientale. Per quanto riguarda le lingue straniere, quasi una mamma su 3 (31%) sottolinea la necessità di studiare meno la letteratura e più il linguaggio parlato, mentre il 27% insiste sull’importanza di approfondire in particolare la storia contemporanea, “per comprendere meglio il presente e guardare al futuro”.Quali altre materie non obbligatorie meriterebbero maggiore spazio? Secondo le mamme i programmi didattici delle scuole italiane dovrebbero prevedere maggiori approfondimenti legati all’arte (56%), (o meglio alle diverse arti figurative, in primis la fotografia ed anche il teatro), alla religione (49%), all’ambiente e all’ecologia (44%), sino ad arrivare al diritto ed all’economia (36%).Andrebbero invecemigliorate, secondo 1 mamma su 2 (53%) le attività extrascolastiche, mentre il 41% sogna per i loro figli di studiare programmi legati maggiormente all’attualità e a ciò che sta avvenendo nel mondo, per comprendere meglio la realtà; una cospicua percentuale (26%) desidera orari di insegnamento più flessibili.Cosa non funziona, invece, dal punto di vista strutturale? Qui le mamme italiane lamentano soprattutto la presenza di strutture scolastiche fatiscenti (45%), per le quali occorrerebbe un maggior controllo e messa in regola, la mancanza di strumenti multimediali idonei per attuare un programma didattico al passo con i tempi (39%) e l’assenza nella maggior parte dei casi di una biblioteca scolastica ben fornita (33%).Ed ecco il punto nodale della indagine: di chi sono le principali responsabilità di queste mancanze?Secondo le mamme italiane sono in primis le istituzioni (32%), sia a livello locale che nazionali, colpevoli di non dare gli strumenti necessari e basilari per avere in Italia un corretto insegnamento. Seguono i professori (29%), ai quali le mamme rimproverano il fatto di concentrarsi prevalentemente sul lato didattico e meno su quello pedagogico educazionale (56%), di non essere adeguatamente preparati (44%) rimanendo troppo ancorati ai classici metodi d’insegnamento (38%), ed infine il concentrarsi più sulla teoria e meno sulla pratica (31%).E se i prof sono colpevoli, cosa dovrebbero fare gli insegnanti? Secondo le mamme bisognerebbe investire innanzitutto su forme didattiche innovative e multimediali (54%), appassionare allo studio i bambini (49%), coinvolgendoli maggiormente e facendo scoprire il piacere della lettura, da intendere non più come un obbligo, e prevedere all’interno del programma formativo meno libri da studiare (41%), molti dei quali ritenuti troppo pesanti ed ingombranti da trasportare e i cui temi trattati non sempre sono utili dal punto di vista lavorativo. Infine, una mamma italiana su 3 (32%) auspica un maggior confronto con gli insegnanti, nel corso di appositi incontri che non siano i classici colloqui.Ecco in 10 PUNTI come vorrebbero la scuola- Edifici scolastici meno fatiscenti e più a norma- Istituti con all’interno biblioteche e strumenti multimediali al passo con i tempi- Professori più preparati, innovativi e che sappiano seguire i ragazzi anche dal punto di vista pedagogico e non solo didattico- Meno libri e più frequenti attività extrascolastiche, non necessariamente legate al classico programma didattico- Studiare materie e argomenti che abbiano uno stretto legame con l’attualità- Avere un maggiore confronto con gli insegnanti, non solo durante i colloqui- Maggiori approfondimenti legati all’arte- Approfondire l’Informatica più dal punto di vista pratico- Studiare la Geografia più dal punto di vista culturale e politico- Concentrarsi meglio sullo studio delle lingue straniere parlate
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