#1
Due donne, forse nonna e nipote, di fronte a un grande cancello. Secche. La ragazzina racconta, la nonna ride e prova un mazzo di chiavi. Hanno gli stessi capelli radi. Il cancello trema. Lungo la strada le macchine in fila e in una macchina ci sono io, un niente, una cosa di passaggio. Oltre il cancello c’è un palazzetto liberty, gli oleandri, gli stucchi. Nonna e nipote hanno le stesse gambe da fantino. Si sorridono.
#2
Nell’ora dell’uscita dagli uffici la città spurga ai piedi del cassero. Tendo un rametto come un arciere da là sopra fino allo schiocco. È un rumore prezioso : armonici acuti e quando uno non ce la fa più.
#3
Sono arrivati i tordi, si sente la nuovola lungo il viale e si sente lo zirlo del loro vociare. Un motorino mi saluta. Bella. E io rido perché ora è venuta l’età dell’umorismo. Una discesa leggera e finalmente dimenticare questa processione. Si può mangiare una pesca qua fuori e volare lontano dagli esseri umani. Si può fare silenzio.