Per chiudere la parentesi Apple

Creato il 27 maggio 2014 da Egosistema

Dai Hoxygen, dicci per quale motivo hai passato tutto questo tempo a sparlare di Apple, per poi cambiare totalmente idea da un giorno all’altro, su forza diccelo, stiamo aspettando.

Si con calma, abbiamo tutto il tempo…pardon…le righe per illustrarne i motivi che portano Apple, in ciò che si può definire sensata, ad essere tenuta maggiormente in considerazione rispetto al passato (anche se “alla gente” non frega niente di questa “roba ostica”).

Eh già, perchè come ho avuto modo di spiegare nei miei precedenti articoli, gli ultimi mesi son stati parecchio travagliati, sia per Google, quanto per le stesse Apple e Microsoft.

Nel primo caso infatti, con l’avvento della release 4.4 di Android (si sempre lei), le tanto attese novità sono state accompagnate anche da bug abbastanza fastidiosi, un esempio: i già citati crash del Play Store e Pico TTS (nelle release Cyanogen), che assieme alle iniziali instabilità delle varie custom rom, ha portato la preferibilità di questo libero os un po verso il basso.

Nel secondo caso invece, nei primi mesi dell’entrata in scena di iOS 7, un po tutti siamo stati costretti a fare i conti con gli evidenti lag di sistema, che nonostante non influissero sull’usabilità, ne hanno comunque penalizzato la fruibilità, rendendola alquanto snervante.

Per Microsoft invece tali problemi non vi sono stati, ed anzi, Windows 8 nel tempo è stato migliorato (peccato per la marcia indietro sull’interfaccia), traendo così vantaggio anche da hw penosi con a bordo i Tegrapacco al cubo, ma i problemi erano più che altro di natura economica, infatti le vendite dei Surface non facevano gridare al miracolo, specialmente per le soluzioni RT, che essendo piuttosto giovani avevano un parco app decisamente meno ampio dei competitor, e di certo la limitazione Arm non aiutava.

Tutto questo trambusto ha quindi portato parte dei prodotti delle suddette compagnie, a scendere nella mediocrità, e quindi ad essere messi da parte in attesa di una ripartenza degna di tale nome.

Stesso discorso valido per le new-entry del settore pre-assemblati, i cui costi decisamente alti hanno dato in generale un po di grattacapi.

Ciò ha fatto emergere quanto basta la snobbata Apple, che con le sue politiche ha permesso di offrire prodotti dalla già conosciuta qualità costruttiva, decisamente migliori di altri, che seppur offrendo un hw più potente non erano all’altezza in affidabilità.

Un esempio: la vecchia generazione di HP Envy 3D, aka 17-2090el, con a bordo i7 e Radeon 6850, la quale era parecchio imprevedibile ad alte temperature.

Il tutto offerto ad un prezzo di circa 1.300 euro, prezzo simile a quello che si può oggi ottenere da un Macbook Air/Pro, o da un Ativ Book 9 o simili, e se ve lo state chiedendo, la comparazione in se ha un senso, da momento in cui un notebook pseudo-gaming nasce già con un piede nella fossa.

Questo dal lato pc, dal lato tablet invece un Mini Retina si può benissimo piazzare come tablet di riferimento per gli 8″, assieme al futuro MiPad o alla già presente “incognita” Galaxy Tab Pro 8.3.

Per tagli superiori infine, un Surface Pro si trova benissimamente a 500 euro, e rappresenta una migliore alternativa ai tablet Android ed Apple, almeno per quanto riguarda la produttività, sempre che questa sia di primaria importanza si intende.

Sintetizzando si può dire che le idee, in un contesto al di fuori del semplice interesse personale, mutano al mutare delle proposte di mercato.

Oggi magari potreste odiare l’iPhone, e ne avreste tutti i motivi, ma chissà se domani non lo amerete nonostante i suoi lati negativi, dopotutto la scelta di un prodotto si sta rilevando essere sempre più basata sul “meno peggio”, anzichè sul “migliore” come molti credono.

Per chiudere la parentesi Apple


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