E' il mercurio il vero colpevole della quasi estinzione delle volpi dell'Artico. Questo l'allarme lanciato dagli scienziati dell'Arctic Council che ritengono come il tossico veleno, ingerito dai mammiferi, abbia svolto un ruolo chiave nel processo di declino della specie.
Secondo quanto riferiscono le Nazioni Unite, i livelli di mercurio nei mari del mondo sono raddoppiati nel corso degli ultimi 100 anni ed in particolare nell'Artico ve ne è di più che in ogni altra parte del Pianeta.
I ricercatori dell'Arctic Council affermano inoltre come i livelli di mercurio trovati nei grandi predatori della ragione sia aumentato di dieci volte negli ultimi 150 anni.
In particolare, la nuova analisi pubblicata su Plos One, ha scoperto ''livelli significativi'' di mercurio in diverse popolazioni di volpi artiche che vivono in ambienti diversi, che potrebbe spiegare il motivo della misteriosa decimazione della popolazione dal 1970. Secondo gli scienziati infatti questi livelli dipendono dalle loro diete: sulla piccola isola russa di Mednyi, nelle isole del Commodoro, le volpi sopravvivono quasi esclusivamente mangiando uccelli marini e carcasse di foche.
''Abbiamo iniziato a cercare i diversi agenti patogeni che avrebbero potuto causare gli alti tassi di mortalita', ma non abbiamo trovato nulla - ha detto Gabor Czirjak del Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research, autore principale del nuovo lavoro. - Tuttavia quando abbiamo esaminato i campioni di capelli dalle volpi e il cibo che questi animali mangiano, abbiamo trovato tassi significativi di mercurio: questo potrebbe spiegare il motivo del loro declino''.