In esso si parla sì di maggiore flessibilità nel mondo del lavoro
«l'eccessiva tutela del posto di lavoro per alcune forme contrattuali e una rete di protezione sociale piuttosto frammentata hanno creato un mercato del lavoro duale che ostacola una distribuzione efficiente della forza lavoro»e dunque occorre
«proseguire il riequilibrio della tutela del lavoro, spostandola dalla protezione del posto di lavoro a quella del reddito del lavoratore».Peccato che la parte di sostegno al reddito manchi proprio in Italia, grazie a salari bassi ed ad un alta tassazione del costo del lavoro.
Ma l'OCSE chiede anche altre cose all'Italia:
«una migliore formazione professionale e un migliore sostegno ai programmi di apprendistato possono aiutare ad incrementare il capitale umano e migliorare la distribuzione del reddito aumentando le prospettive per i lavoratori scarsamente qualificati».
“Il cuneo fiscale sui lavoratori a basso reddito è elevato”, afferma l’istituto, “il codice fiscale è estremamente complicato e l’evasione è alta”.L’organizzazione chiede all'Italia di
“continuare a migliorare la valutazione nella scuola secondaria cercando di convincere gli insegnanti dei suoi benefici”, di “ampliare l’offerta di formazione professionale post-secondaria” e di “aumentare le tasse universitarie e introdurre un sistema di prestiti per studenti con rimborso condizionato al reddito”.Ma ci sono anche la corruzione e l'evasione che frenano la crescita (all'estero forse lo capiscono meglio di noi): evitare i condoni
“L’Italia deve ridurre le distorsioni e gli incentivi all’evasione diminuendo le aliquote fiscali e riaffermare la volontà di evitare condoni”.e anche:
“ridurre le distorsioni e gli incentivi all’evasione diminuendo le alte aliquote fiscali nominali ed eliminando le spese fiscali”. L’Italia dovrà inoltre “tassare una più ampia gamma di esternalità ambientali e riaffermare la volontà di evitare i condoni fiscali”.