Per gli amanti della patatina

Da Lidiazitara @LidiaZitara

Patio potatoes

Sembra che piantare patate in terrazza stia diventando la moda della stagione.

Al di là di ogni tendenza modaiola, che spesso si spegne dopo un insuccesso o un magro raccolto, è bene tenere a mente la regola d’oro che le patate non sono propriamente fatte per i vasi, e che desiderano la piena terra.
Questo non significa rinunciare a sperimentare, ottenendo magari un raccolto esiguo, ma anche un po’ d’esperienza in più per l’anno successivo.

Le regole da seguire sono poche ma importanti. La prima è quella di posizionare il contenitore in pieno sole, la seconda è che questo sia sufficientemente grande da contenere i grappoli di tuberi che si formeranno attorno alla “patata seme” o “piccola-madre patata”.

Se siete fortunatoni avrete anche un bel contenitore rustico, tipo una mezza botte, una tinozza, un calderone in rame. L’importante è che abbia i buchi sul fondo, se non ce li ha, fateli col trapano.
Dopo uno strato bello alto di drenaggio (per carità, non usate cocci taglienti, perché quando andrete a raccogliere le patate, inevitabilmente vi dovrete aiutare con le mani, e potreste tagliarvi di brutto), mettete un po’ di terriccio di quello buono, preferibilmente lavorato l’inverno precedente, con letame maturo (pellettato o sfarinato), ghiaietto o sabbia grossolana, un po’ di farine di roccia, se le avete, e del concime granulare a lenta cessione, tipo Osmocote o Nitrophoska Gold.

Le patate necessitano di molto potassio (lo sanno tutti che le patate hanno il potassio, no? Allora dovete mettercelo), però dovrete somministrarlo durante la stagione di crescita e non all’atto di impianto.

il bidone di patate

Quanto alle dimensioni del contenitore fatevi il conto che le patate vogliono un sacco di spazio, diciamo un paio di patate-madri per un vaso di 30 cm, ma io consiglio di usare un vaso molto grande e correre il rischio di sovraffollare piuttosto che mettere solo due patate-madri in un vaso piccolo.

Sopra al drenaggio fate un bello strato di terriccio miscelato e concimato, e poi disponete le patate molto ben distanziate e con le gemme verso l’alto. Versate altro terriccio fino a che le patate-madri non siano sotto 20 cm di terra. Annaffiate e aspettate che compaiano i bei ciuffi verdi di fogliame, poi coprite con altro terriccio fino a lasciare le foglie appena scoperte.
Quando si allungano di dieci cm, ricopritele ancora, e fate così fino a che non avrete raggiunto la massima capienza del contenitore. Durante la crescita della patata annaffiate normalmente, dal momento in cui avete raggiunto il bordo del contenitore, iniziate a concimare con potassio (se non trovate un concime di solo potassio, usate il concime per pomodori o per piante da fiore, se invece siete per il tutto biologico, usate un concime a base di alghe). Concimate ogni quindici giorni fino alla fioritura: a quel punto è segno che le patate-figlie sono pronte. Molti fanno delle indagini preliminari sulle figlie delle patate per vedere se sono mature o no: come regola generale basatevi sul fatto che le varietà precoci vogliono dieci settimane, mentre quelle “normali” almeno tredici settimane.

Ovviamente, che ve lo dico a fare, se vi procurate più tinozze o più vasconi, e scalate le semine, avrete patatine più a lungo. Niente di paragonabile al raccolto che può dare un orto, ma è capace che oltre a una serata di patatine fritte e birra, vi esce pure una caponatina.
Ora state attenti perché Giardinaggio Irregolare mette in linea la sua prima ricetta, e che ricetta, signori, quella della mamma(io la caponata non la so fare…)!

la patatina

Invece per i veri amanti della patatina, la chip, vi dico come le faccio io: dopo averle pulite e sbucciate le affetto in una vaschetta d’acqua salata, e poi subito nell’olio per non fargli perdere l’amido altrimenti appiccicano. Usate tonnellate di carta assorbente perché le patatine devono essere realmente asciutte quando vengono salate. E poi affettatele sottili con la mandolina, perché più sottili sono meno olio pigliano e vengono più croccanti.

il bel fogliame delle patate


C’è anche qualche folle che coltiva le patate a scopo ornamentale, come “verde” riempitivo, facile ed economico, e vi assicuro che l’effetto, vicino a fiorellini tipo “nuvola” , come l’Erigeron, l’Iberis, la Lobelia, le petunie e la Callibrachoa, ma anche gerani e altri fiori annuali o perenni a cuscino o a portamento prostrato, è tutto da gustare.

Patate raffinate nel patio outdoor living

Vai di ricetta!

Ingredienti per 4 persone:
7-8 melanzane piccole (a buccia scura)
1/2 chilo di peperoni verdi tondi
4 patate non troppo grandi
un chilo di pomodori tondi
basilico in abbondanza
una manciata di olive nere
due peperoncini piccanti a piacere
aglio in camicia
sale e aceto bianco
olio per friggere, oltre un litro
chi vuole può aggiungere un cucchiaino di capperi dissalati, ma è la variante siciliana

Riempire a metà una pentola dai bordi alti di olio extravergine di oliva e friggere le melanzane tagliate a fettine divise in tre o se preferite, a tocchetti. Scolare bene su molta carta assorbente o carta da pane.
Mettere da parte le melanzane.
Nello stesso olio friggere le patate tagliate a tocchetti finchè prendono colore. Scolarle molto bene e aggiungerle alle melanzane senza mescolarle.
Ancora nello stesso olio friggere i peperoni verdi tondi tagliati a pezzetti. Scolare bene e far asciugare su carta assorbente. Aggiungerli alle melanzane e alle patate. Tenere da parte il vassoio e lasciare che l’olio fritto si freddi perchè possa essere riutilizzato nella preparazione del sapone casalingo.

In una grande padella mettere i pomodori tagliati a pezzetti con l’aglio in camicia e abbondante basilico, una presa di sale, il peperoncino e un giro d’olio. Coprire e lasciare cuocere a fuoco moderato fino a che i pomodori non siano praticamente sfatti e siano diventati cremosi. Ci si può aiutare a schiacciarli con una forchetta. A cottura ultimata togliere l’aglio in camicia.
Nella medesima padella, aggiungere le verdure fritte, un altro aglio in camicia, abbondante basilico, le olive, il peperoncino, ed eventualmente i capperi. Aggiustare di sale e aggiungere mezzo cucchiaio di aceto bianco (non aceto balsamico o rosso). Coprire e far cuocere per dieci minuti a fuoco moderato. Controllare che tutte le verdure si siano amalgamate, e nel caso, lasciate cuocere qualche minuto ancora. Togliete l’aglio in camicia.
Levare dal fuoco e versare in un piatto da servizio dai bordi alti o in una grande terrina.
Fare raffreddare e consumare “riposata”, una volta fredda.
Il piatto può essere preparato con largo anticipo e conservato in frigorifero, per essere poi portato a temperatura ambiente e consumato.


Filed under: Giardini e giardinaggio Tagged: caponata calabrese, growing potatoes in patio, la patatina, patata fritta, patate, patate in terrazza, patate in vaso, patatiera, patio potatoes, potato tubs, potatoes, ricetta calabrese, ricetta calabrese caponata, ricetta della mamma

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