Magazine Africa

Per i fatti di Marikana solo una campagna mediatica diffamatoria e nient'altro contro i minatori/ Parla così l'avvocato delle vittime

Creato il 05 novembre 2014 da Marianna06

 

1008

 

“Temo che la maggior parte del pubblico e anche dei giornalisti, in Sudafrica, abbia accettato la versione del governo e della polizia su ciò che è avvenuto a Marikana.

Questa è la mia paura più grande”. James Nichol, britannico, è l’avvocato di alcune delle famiglie delle vittime della strage in cui il 16 agosto 2012 persero la vita 34 minatori, parte di un gruppo di scioperanti su cui la polizia aveva aperto il fuoco.

Oggi la commissione d’inchiesta voluta dalle autorità ha iniziato ad ascoltare le argomentazioni finali delle parti coinvolte.

A parlare è stato anche Nichol, che durante un raro dibattito con i giornalisti alla Witwatersrand University di Johannesburg ha ripercorso gli eventi di questi anni.

“Incontro continuamente – ha raccontato l’avvocato – persone che, seguendo la versione ufficiale, mi dicono: ‘Io sostengo i minatori e ho sempre appoggiato le loro rivendicazioni, ma non avrebbero dovuto attaccare la polizia’”.

Nichol ha voluto contestare in particolare questa rappresentazione degli scioperanti come “persone rese pazze dal muti (parola che indica la medicina tradizionale e alcuni sacrifici rituali, ndr) che avrebbero attaccato la polizia, costretta a sparare per autodifesa”.

Ognuno dei morti, ha ricordato l’avvocato, “aveva una storia, una famiglia, si è lasciato dietro persone care, nel Capo orientale, nello Swaziland o nel Lesotho”.

 

        a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :