Per il traditore di Frattini e Napolitano e del Fondo Monetario Internazionale: ecco come era la Libia di Gheddafi.

Creato il 27 agosto 2011 da Tnepd

Nella spasmodica ricerca del dittatore di Gheddafi crescono a dismisura le nefandezze della manipolazione ordita dalle forze della Nato. Gheddafi viene dipinto come un sanguinario e brutale assassino, come quello che ha voluto mettere il popolo libico alla fame, che lo ha torturato maltrattato, trucidato, torturato. Gli esempi non mancano e i vari notiziari della coalizione bancaria della Nato, Inghilterra e Francia in testa, portando esempi raccapriccianti sulle scorribande selvagge dei lealisti (chissà perché li chiamano lealisti e gli altri ribelli, forse perché quelli della Nato si rendono conto di aver usurpato uno stato sovrano), quando nella realtà sono i risultati delle massicce scorribande dei voli della Nato e dei massacri compiuti con bombe al fosforo  sui civili.

Anche il maiale di Frattini, assieme alla sua congragag sionista, spinge affinché Gheddafi venga catturato vivo o morto. Vivo o morto: ma che senso ha? Se lo catturi vivo hai modo di capire e di carpirgli alcuni segreti, ma se lo catturi morto non saprai mai nulla…impossibile capire quei cancheri sionisti che popolano quei governi come il nostro.

Nel frattempo siccome siamo bravi a mostrare la via per farci “inchiappettare” la Francia e l’Inghilterra ha già messo giù un piano di ristrutturazione (piano marshall IIa versione) per i paesi e le città distrutte dagli aerei della coalizione, mentre l’Italia con quell’altro infame di Scaroni, appoggiato dal supremo laido di Frattini e Napolitano, raccoglierà le bricciole del banchetto giacobino, perdendo nel contempo una cosa come oltre 30 miliardi di euro di forniture.

Il ruolo dell’Italia è stato decisivo, il governo della destra e sinistra italiana è stato decisivo e tutto l’arco costituzionale, schiavo delle logge massoniche e bancarie che hanno deciso l’attacco alla Libia, ha avuto il suo meritato contributo economico: 4,5 miliardi di dollari a fronte di commesse già sosttoscritte con Gheddafi di oltre 40 miliardi di dollari.

Sembra come la storiella del commerciante che vendeva sempre tutto la sua merce ad un prezzo più basso del costo sostenuto per acquistarla.

Nel contempo e la cosa lascia per lo più meravigliati, ma non sorpresi, è che tutte le popolazioni arabe non hanno mosso un dito e questa la dice lunga sulla situazione politica del medioriente, ovvero della inaffidabile condizione di stabilità di una zona dove pochi ladri (Francia, Inghilterra, Israele e Italia) possono determinare ancora una volta una condizione coloniale per dominare il mondo. Mi preoccupa anche la posizione della Cina e della Russia che essendo fruitrici del petrolio libico avrebbero potuto estendere il loro veto all’Onu in maniera ben più prepotente, ma è evidente ancora una volta che a fare i conti non sono il rispetto delle nazioni, ma gli interessi miliardari delle aziende che controllano i paesi, tanto in Russia quanto in Cina.

E’ un esempio emblematico e se quanti, come vogliono farci credere, inneggiano all’unità d’Italia, dall’altra parte stanno svuotando la sostanza di questa unità proprio attraverso questi sistemi di dominio che della sovranità di un paese e di un popolo non gliene frega niente a nessuno, tanto meno a quel maiale di Napolitano, comunista e sionista.

LA LYBIA DI GHEDDAFY:

Elettricità domestica gratuita per tutti

■Acqua domestica gratuita per tutti

■Il prezzo della benzina è di 0,08 euro al litro

■Il costo della vita in Libia è molto meno caro di quello dei paesi occidentali. Per esempio il costo di una mezza baguette di pane in Francia costa più o meno 0,40 euro, quando in Libia costa solo 0,11 euro. Se volessimo comprare 40 mezze baguette si avrebbe un risparmio di 11,60 euro.

■Le banche libiche accordano prestiti senza interessi

■I cittadini non hanno tasse da pagaren e l’IVA non esiste.

■Lo stato ha investito molto per creare nuovi posti di lavoro

■La Libia non ha debito pubblico, quando la Francia aveva 223 miliardi di debito nel Gennaio 2011, che sarebbe il 6,7% del PIL. Questo debito per i paesi occidentali continua a crescere

■Il prezzo delle vetture (Chevrolet, Toyota, Nissan, Mitsubishi, Peugeot, Renault…) è al prezzo di costo

■Per ogni studente che vuole andare a studiare all’estero, il governo attribuisce una borsa di 1 627,11 Euro al mese. ■Tutti gli studenti diplomati ricevono lo stipendio medio della professione scelta se non riescono a trovare lavoro

■Quando una coppia si sposa, lo Stato paga il primo appartamento o casa (150 metri quadrati)

■Ogni famiglia libica, previa presentazione del libretto di famiglia, riceve un aiuto di 300 euro al mese

■Esistono dei posti chiamati « Jamaiya », dove si vendono a metà prezzo i prodotti alimentari per tutte le famiglie numerose, previa presentazione del libretto di famiglia

■Tutti i pensionati ricevono un aiuto di 200 euro al mese, oltre la pensione.

■Per tutti gli impiegati pubblici in caso di mobilità necessaria attraverso la Libia, lo Stato fornisce una vettura e una casa a titolo gratuito. Dopo qualche tempo questi beni diventano di proprietà dell’impiegato.

■Nel servizio pubblico, anche se la persona si assenta uno o due giorni, non vi è alcuna riduzione di stipendio e non è richiesto alcun certificato medico

■Tutti i cittadini della libia che non hanno una casa, possono iscriversi a una particolare organizzazione statale che gli attribirà una casa senza alcuna spesa e senza credito. Il diritto alla casa è fondamentale in Libia. E una casa deve essere di chi la occupa.

■Tutti i cittadini libici che vogliono fare dei lavori nella propria casa possono iscriversi a una particolare organizzazione, e questi lavori saranno effettutati gratuitamente da aziende scelte dallo Stato.

■L’eguaglianza tra uomo e donna è un punto cardine per la Libia, le donne hanno accesso a importanti funzioni e posizioni di responsabilità.

■Ogni cittadino o cittadina della Libia si puo’ investire nella vita politica e nella gestione degli affari pubblici, a livello locale, regionale e nazionale, in un sistema di DEMOCRAZIA DIRETTA (iniziando dal Congresso popolare di base, permanente, fino ad arrivare al Congresso generale del popolo, il grande Congresso nazionale che si riunisce una volta all’anno) .

Fonte: ipharra.org


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