Per l'appunto

Da Wondermum
Babet stamattina mi ha supplicato per un'ora, voleva a tutti i costi portare a casa il coniglietto.
"Amore, ma non puoi farlo uno dei miei week end??"
"No, devo portarlo a casa oggi!!"
"Allora aspetta che svegliamo tuo padre e glielo chiediamo... Anzi chiediamolo alla nonna che dovrà tenerlo in casa lei."
La nonna acconsente e Babet si illumina d'immenso.
All'uscita della scuola recuperiamo il roditore e la gabbia di venti chili.
Le bimbe esaltate come... tre bambine che stanno portando a casa un coniglietto per due giorni, chiamavano chiunque passasse per far vedere la loro conquista: compagni, maestre, mamme, vigili, ciclisti, netturbini...
Io che sudavo sette camicie perchè il topo gigante pesava troppo.
"Ehi, Roger, che hai magnato oggi?? Dai bimbe arriviamo fino all'auto... pensa se venivamo in bici!"
"Eh già! E come facevamo a portarlo a casa??"
"Oh, ci correva dietro! Potevamo appendere un filo con la carota! Salite in auto e datemi gli zaini che li metto dietro con il ratto muschiato."
"NO! Mamma non puoi! Il coniglio non può andare dietro!!"
"Guarda che non lo metto davanti con la cintura."
"NO, NON PUOI! Mamma M. ha detto che il coniglio non deve essere messo nel GABAGLIAIO!!!" e Babet inizia a piangere disperata.
"Amore, non sto tentando di ucciderlo! Noi abbiamo il bagagliaio bello grosso, non può succedergli niente. Vedi, così è incastrato tra gli zaini e non può nemmeno scivolare in avanti!"
"MA NON PUOIIIIIIII!!!"
Lacrime amare che non finiscono di sgorgare da quegli occhioni. E ' seriamente preoccupata per l'incolumità della bestiola.
"Amore, ma ti fidi di me? Ho avuto 9 criceti, 4 pesci rossi e 2 tartarughe... e poi ho avuto voi tre. Quindi di animali me ne intendo!"
Ho dovuto tornare a casa a dieci all'ora con Babet che mi urlava:
"Mamma! Rallenta, vai troppo forte!"
"Però glielo spieghi tu a quello dietro che mi gesticola da mezz'ora!"
Le bimbe non hanno praticamente cenato, eccitate com'erano dalla promessa che lo avremmo lasciato libero di scorrazzare per il soggiorno dopo cena.
Ho dovuto chiamare Mamma M. per avere notizie più sicure sull'accudimento, perchè nei racconti di Babet c'erano varie falle.
"Dunque, da mangiare gli abbiamo dato questo e quest'altro, e poi un assaggino di questo."
"Avevo detto a Babet che per oggi era a posto..."
Perfetto. Stiamo accudendo il primo coniglio bulimico della storia... grazie a noi.
"Ti importa che arrivi a lunedì vivo? Perchè le mie figlie stanno tentando di farlo infartuare in loco..."
"Non ti preoccupare, se si spaventa anzi morsica un pochino e corre come una lepre."
Perfetto. O andiamo a scuola lunedì con tutte le dita bendate o al massimo mi vedrà con un pellicciotto intorno al collo... e capirà chi ha avuto la meglio.
"Scusami, ma se il figlio di Roger Rabbit si "sdraia" completamente vicino alla parete stirando tutti i muscoli che mi ricorda un paraspifferi e si lascia accarezzare da sei mani, vuol dire che si trova a suo agio o che devo andarlo a rianimare??"
"No, va benissimo, vuol dire che è tranquillo!"
Perfetto. Ho risolto parte del problema del riscaldamento.
"Ho la casa che è un fienile... le bimbe hanno sparso fieno ovunque... ma per farlo tornare nella gabbietta c'è qualche trucco particolare??"
"Ah, auguri! Lì è lavoro vostro! A proposito, stai attenta che rosicchia i cavi elettrici!"
Ecco, lo sapevo che c'era l'inghippo.
Ora le bimbe sono a letto, ho dato a Roger una bella carotina (se l'è meritata a non morire d'infarto con tutte le urla che lo circondavano stasera), abbiamo chiacchierato per un po', io accovacciata davanti alla sua gabbia e lui sparanzato per benino. Si vede che siamo già entrati in confidenza.
Ha provato a mordere le sbarre, ma ha smesso subito quando l'ho minacciato di farlo diventare uno scendiletto se lo avesse fatto anche durante la notte.
Ogni tanto mi giro per dargli un'occhio.
E' da più di mezz'ora che è nella stessa posizione...
Non si muove...
Da qui non riesco a capire se respira...
Roger, lo so che io sono riuscita a far morire anche le piante grasse. Quelle di plastica. Ma con gli animali è diverso... Guarda che devi arrivare vivo a lunedì!
Scusate, vado a fargli un massaggio cardiaco...

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