Per la cena di San Valentino un sushi finger-food dalla forma speciale

Da Ciroiodice @myHotelscout

Lo confesso, sono un appassionato di sushisashimi e in generale di pesce, crostacei e frutti di mare crudi. Abbinati alle mie amatissime birre rappresentano per me  il massimo in fatto di gusto e gastronomia “delicati”. Ed è proprio per questo che scelgo questo genere di pietanza quando ho voglia di una cena intima e raccolta e creare quella certa atmosfera che si addice ad una serata in coppia.

L’approssimarsi della giornata (e della serata e della notte) di San Valentino, mi fa tornare la voglia di un bel piatto finger-food di sushi e sashimi ma con una particolarità, anzi due: la prima è la forma: voglio maki enigiri colorati di rosso e a forma di cuore; la seconda è… che voglio preparare da solo i filetti di pesce, gli involtini e le polpettine di riso. Ho assistito decine di volte alla loro preparazione dalle esperte mani dei cuochi giapponesi e – forse – anche io sarò capace di ottenere un risultato dignitoso (e commestibile!)

Ovviamente mi sono già approvvigionato dell’occorrente: stuoino in bamboo per arrotolare il futomaki, l’hosomaki e l’uromaki, fogli di alga “nori” (si trovano anche al supermercato nello scaffale dei cibi etnici), l’apposito riso per sushi (il migliore è americano), il sushi dressing (un mix di aceto di riso, zucchero ed altri aromi che serve per il riso una volta lessato) e, naturalmente, i filetti di pesce fresco.

Ingredienti e procedimento:

  • 2 etti di riso americano
  • filetti di branzinotonno e salmone tagliati sottili come per il carpaccio
  • una tazzina 1da caffè di mix per sushi (o in alternativa aceto di riso zuccherato)
  • 1 cucchiaino di sale
  • 4 fogli di alga “nori”
  • caviale rosso (sono le uova di lompo, economiche)
  • la metà di un peperone rosso oppure di un cetriolo o di un avocado
  • wasabi (salsa verde giapponese a base di rafano: potentissima da sentire col naso)
  • salsa di soia (la Kikkoman ne fa una salata – rossa – ed una con meno sale – verde – a voi la scelta del gusto)
  • zenzero (ginger) sotto aceto

Con l’aiuto di un colino da cucina lavate il riso per liberarlo dall’amido in eccesso e dalle eventuali impurità e ponetelo in pentola con mezzo litro circa di acqua fredda e salata, portate ad ebollizione ed abbassate la fiamma finchè l’acqua non sarà evaporata quasi del tutto ed il riso sarà piuttosto colloso. Se non fosse ancora ben cotto potete aggiungere poca acqua fino a cottura completata.

Aggiungete l’aceto di riso e lo zucchero, mescolate bene e lasciate raffreddare.

Con l’aiuto di un coltello ben affilato, ottenete delle sottili striscioline dai filetti di pesce e dall’ortaggio che avete scelto. Il peperone darà un gusto deciso al vostro sushi mentre il cetriolo lo farà diventare più erbaceo e “verde” e i vostri maki saranno anche croccanti. Se userete l’avocado, otterrete un gusto più etnico ma nessuna croccantezza: de gustibus!

Stendete lo stuoino di bamboo sul tavolo e su di esso un foglio di alga nori. Con le dita bagnate prendete un po’ del riso e stendetelo in modo uniforme sull’alga. Tenderà ad appiccicarsi ma dovete fare attenzione a fare uno strato sottile e ben distribuito, lasciando libero un centimetro di alga sui bordi. Una variante consiste nello stendere sul bamboo un foglio di pellicola da cucina (tipo Domopak) , poi il riso e infine l’alga che quindi viene lasciata all’interno. Questo tipo di sushi viene infine “spolverato” con le uova di lompo oppure con il sesamo.

Stendete su uno dei lati uno o più filetti di pesce (potete anche fare un misto che vi darà più colore) ed una strisciolina di ortaggio e poi, aiutandovi con lo stuoino, arrotolate strettamente a mò di grosso sigaro.

Qui il procedimento sarebbe terminato: con un coltello molto affilato tagliate il rotolo così ottenuto in otto pezzi e servitelo insieme ad una pallina di wasabi, un ciuffetto di zenzero all’aceto ed una ciotolina di salsa di soia dove intingere gli ottimi maki ottenuti, ma…

Se prima di tagliare il rotolo ne schiacciamo un lato sul tavolo imprimendogli una forma a goccia, una volta tagliate, le “gocce” riunite a due a due lungo il lato appiattito, ci daranno una splendida forma a cuore, ideale per la festa che ci accingiamo ad onorare.

Con un piatto così fresco va benissimo sia la birra giapponese (Asahi o Sapporo) oppure un’ottima Birra 32 “Curmi” che è una birra bianca, speziata e delicata ottenuta con farro e malto d’orzo rifermentata in bottiglia. I sentori floreali e di frutta esotica, paglia e fieno le donano un sapore rinfrescante, lievemente acidulo e luppolata.


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