Nell’ultimo anno sono aumentati gli interventi a favore di un diverso approccio nel contrasto alla droga: l’organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha definito inutili gli arresti per possesso di droghe leggere mentre Gary Becker, professore di economia e sociologia presso l’Università di Chicago e premio Nobel per l’economia nel 1992, e Kevin Murphy, professore di economia alla University of Chicago Booth School of Business pensano che sia arrivato il tempo di alzare bandiera bianca nella guerra alla droga.
Non sono solo organizzazioni internazionali o studiosi a suggerire un diverso approccio nei confronti delle droghe leggere ma anche e soprattutto l’opinione pubblica americana ha cambiato idea nel corso degli anni. L’istituto di ricerca Pew Research Center ha rilevato l’opinione degli statunitensi su questo tema dal lontano 1969 e per la prima volta, nella rilevazione del 2013, emerge che la maggioranza degli americani è a favore della legalizzazione della marijuana: il 52 per cento è favore contro il 45 di contrari.
Il consenso a favore della legalizzazione della marijuana è notevolmente e constantemente aumentato nel corso degli anni. Nella prima rilevazione di Pew Research Center effettuata nel 1969 solo il 12 per cento degli americani intervistati pensava che la marijuana dovesse essere legalizzata contro l’84 che riteneva che dovesse essere mantenuta illegale.
Ad essere maggio
Il consenso è alto anche tra la cosiddetta “generazione X” ovvero tra coloro nati tra il 1965 ed il 1980: nel 1994 solo il 28 per cento era a favore della legalizzazione delle droghe leggere per aumentare al 42 dopo un decennio ed attestarsi al 54 per cento nell’ultima rilevazione.
Si dividono invece i cosiddetti “baby boomer” (i nati tra il 1946 ed il 1964). Nel 1978 il 47 per cento era a favore della marijuana legalizzata ma il consenso è diminuito drasticamente al 17 per cento nella rilevazione del 1990. Dal 1994 in poi la percentuale che approvano la marijuana legalizzata è tornata a crescere passando dal 24 per cento ad un attuale 50.
I consensi sono minimi nella “silent generation” (vale a dire i nati tra il 1925 ed il 1942): attualmente solo il 32 per cento degli over 70 vorrebbe la marijuana legalizzata nonostante nel 2002 ad avere questa idea era solo il 17 per cento degli intervistati.
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Si mantiene pressocché stabile la percentuale di quelli che pensano che fumare droghe leggere sia moralmente accettabile: nel 2006 era l’idea del 10 per cento degli intervistati con un aumento di due punti percentuali nella rilevazione di quest’anno.
Gli americani si dividono non solo in base all’età ma anche in base allo schieramento politico di appartenenza.
Repubblicani e Democratici sono in ogni caso contrari (rispettivamente per il 57 ed il 59 per cento) all’idea che il governo federale non rispetti le leggi in vigore in quegli Stati che hanno già legalizzato la marijuana: percentuale leggermente superiore tra gli Indipendenti (64 per cento).
Nonostante più della metà degli americani sia a favore della marijuana legalizzata il 51 per cento non è a proprio agio qualora qualcuno nei paraggi ne stesse facendo uso contro il 48 a cui non darebbe fastidio.
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