Per la mobilità sostenibile le Poste giapponesi si affidano ad una misteriosa azienda italiana…

[Via: SmarterCity - Foto: ibtime]

 C'è un po' di Italia alle Poste del Giappone: un po' quello che era successo alla Poste svizzere, e che avevamo comunicato in questo articolo: unica differenza è che allora si conosceva il nome del fornitore, la padovana  Oxygen : per quanto riguarda il paese del Sol Levante invece,  bocche cucite: non si conosce ancora il nome del fortunato produttore prescelto. [...] Al momento i veicoli usati dalla Japan Post Service Co. sono 90 mila in tutto il paese, una cifra indubbiamente considerevole da sostituire in brevi tempi. (…)  pare che le grandi aziende auto e motociclistiche del Sol Levante non fossero in grado di fronteggiare un ordine così grosso in poco tempo, quindi i nuovi mezzi di trasporto elettrici sono stati commissionati a un’azienda italiana di cui purtroppo al momento non si sa il nome (Dato il volume di prodotto richiesto, non dovrebbe essere difficile individuare il fornitore tra i produttori del Bel Paese…). Qualche altro indizio potrebbe aiutare:  "Questi nuovi scooter per la consegna della posta saranno dei tricicli e saranno leggermente più grossi rispetto a quelli attualmente utilizzati in Giappone per le consegne della pizza, degli strani mezzi con abitacolo coperto e “basculante”, dove la coppia di ruote è posteriore invece che anteriore. (…) la consegna dei pacchi sarà invece affidata ad altri tipi di mezzi, questa volta dei quadricicli che la Japan Post Service aveva già utilizzato in questi ultimi anni, e che saranno ben 23 mila unità. Vantaggi della soluzione elettrica adottata:  "le batterie si ricaricano in frenata, non aggiungono ulteriori rumori nell’ambiente urbano e soprattutto non inquinano. Dall’adozione di queste nuove flotte a emissioni zero si prevede che l’emissione di gas serra sul territorio possa diminuire del 9% entro la fine del 2012, con un vantaggio sensibile per tutti"…  [... Leggi tutto su SmarterCity]