PER LA RUBRICA “TRACCE DI CULTURA” RECENSIONE MOSTRA AL MUSEO MADRE DI NAPOLI su PADRAIG TIMONEY.

di Daniela Merola

Una retrospettiva dedicata ad un artista particolare, innovativo dell’arte contemporanea, un artista a tutto tondo quale è Padraig Timoney nato in Irlanda a DERRY nel 1968 è ora un evento mostra al MUSEO MADRE di NAPOLI. Una retrospettiva per far conoscere questo artista, per divulgare il suo credo, il suo modo di esprimersi, un modo nuovo di fare ARTE che sta ottenendo un crescente successo di pubblico e critica, una retrospettiva da apprezzare ancor di più perché l’arte nella sua complessità e continua evoluzione ha bisogno di essere conosciuta di più, di essere appunto mostrata al vasto pubblico e non deve essere esclusiva di poca elite, discussa con il pubblico e suscitare curiosità ed è ciò che sta avvenendo con questa particolare retrospettiva che va sostenuta e magari ripetuta anche. La mostra mette in discussione il concetto stesso di arte, lo smonta, lo critica, lo distrugge, lo reinventa ed è ciò che Timoney riesce a fare con la sua arte fatta di linguaggi diversi, dalla pittura alla scultura, alla fotografia e lui ne propone una visione globale, la sua visione degli ultimi 20 anni del suo lavoro. La mostra è a cura di Alessandro Rabottini ed è un omaggio alla città di Napoli nella quale Padraig ha vissuto dal 2004 al 2011 per poi trasferirsi a New York in cerca di nuova ispirazione e dove tuttora risiede. Il suo spunto creativo è stato l’incipit del brano “O’cant e Masaniello” portata al successo nel 1974 dalla NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE, un brano che è piaciuto molto a Timoney che l’aveva ascoltata durante le sue serate con gli amici galleristi napoletani facendone la sua fonte di ispirazione per le sue opere napoletane. Timoney si è sempre guardato intorno e Napoli ha sempre ispirato i più grandi nei secoli passati; quello di Timoney è un lavoro di esplorazione profonda di tutto ciò che lo circonda creando un eclettismo suo proprio che lo ha portato a catturare lo spirito dei luoghi dove ha vissuto e tramutarlo in pose, plastici, figure; con lui si va dall’astrattismo più puro al foto-realismo e i 50 lavori esposti alla mostra ben esprimono tutto ciò, opere prestate da galleristi e collezionisti di PADRAIG TIMONEY che ne tracciano un percorso esaustivo della sua arte.