Torna oggi a grande richiesta di nessuno la serie letteraria che non ha sconvolto nessuno, ma che a me piace tanto: “che libro mi metto”. Potete vedere le altre recensioni cliccando http://ladisoccupazioneingegna.wordpress.com/category/che-libro-mi-metto/
Questa volta mi vesto di fiori Sanremesi perché sto per recensirvi il libro che ha sconvolto la letteratura nazionale giallesca, parlo del giallo di GHINAZZI meglio conosciuto come PUPO. Doverosa parentesi, io e la mia amica Isotta collezioniamo libri, ma non libri normali, libri scritti da cantanti. Nella nostra collezione compaiono già il libri di Pupo, quello di Renga, e poi Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi e l’imperdibile romanzo di Arisa. Siamo alla continua ricerca di questa letteratura di nicchia, che probabilmente, anzi sicuramente non legge nessuno.
Oggi tocca a me, e non vedo l’ora di recensirvi Pupo.
Libro giallo, inizia con la visione di un morto ammazzato, ma non un morto qualsiasi…un cantante di Sanremo. Bello da morire, ma ahimè vittima del gioco d’azzardo e amante delle belle donne. Al centro di questa storia un prete sanremese con cui lui si confessa e la corruzione dello show buiness (nulla di nuovo…un po’ il solito trito). Alla fine, come nei migliori gialli, vissero tutti felici e contenti, ma con finale a sorpresa….(oooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhh)
Un libro nella media, un giallo poco esaltante e molto molto poco pretenzioso. Un libro che avremo letto in 3 viste le statistiche di vendita e visto che era uscito con un prezzo di lancio di 11€ e poi ribassato a 5€ dopo qualche mese, se avessi aspettato qualche settimana veniva Pupo a portarmelo a casa.
COSNIGLIATO: SI’, se a casa avete un tavolo che vi balla e volete bilanciarlo.
Se avete altri suggerimenti letterari o libreschi, o volete inondarmi di libri che valgono la pena di essere letti e recensiti: valeriadevito@gmail.com