"Scrive con ardore e insolita facilità quello che aveva sempre voluto e da tempo dovuto scrivere, ma non era mai stato in grado di fare, mentre adesso invece gli riesce. E solo a volte lo disturba un ragazzo con stretti occhi kirghizi e indosso una rigida pelliccia di renna, di quelle che si portano in Siberia o sugli Urali.Era assolutamente evidente che quel ragazzo ero lo spirito della sua morte o, diciamolo semplicemente, la sua morte. Ma come poteva mai essere la sua morte se lo aiutava a scrivere il poema, come se potesse venire un giovamento dalla morte, come se la morte potesse essere d'aiuto?Non scrive un poema sulla resurrezione o sulla deposizione nella tomba, ma sui giorni che intercorrono tra l'una e l'altra. Scrive il poema Smarrimento.Aveva sempre voluto scrivere di come, nel corso di tre giorni, la bufera di nera terra verminosa avesse assediato, assalito l'immortale incarnazione dell'amore, gettandogli addosso le sue zolle e il suo fango, esattamente come fanno le onde della risacca quando piombano sullo slancio e seppelliscono sotto di loro le spiagge. Così per tre giorni infuria, incalza e si tira indietro la nera bufera di terra.E due versetti rimati lo perseguitavano:
Felici di sfioraree Ci si deve risvegliare Felici di sfiorare sono l'inferno, e la decomposizione, e la putrefazione, e la morte e, tuttavia, assieme a loro, felice di sfiorare è anche la primavera, e Maddalena, e la vita. E ci si deve risvegliare. Ci si deve risvegliare e alzare in piedi. Si deve risorgere."trad. di Serena Prina modificata.
La discesa agli Inferi è un motivo ricorrente dell'immaginario religioso russo ma va ricordato che negli anni in cui Pasternak componeva Živago, il grande traduttore di Dante in Russia, Ložinskij, a lui molto vicino, riceveva il premio Stalin per la sua versione della Divina Commedia (1949). Poi, come sempre in Pasternak, i diversi piani si riflettono l'uno nell'altro e la riflessione sulle profondità dell'essere e del non essere nasconde anche un richiamo a una dimensione storica precisa. E allora i tre giorni nel grembo della terra, i tre giorni prima della Resurrezione, sono anche un'allusione alla situazione della Russia in cui lo scrittore viveva dopo la Rivoluzione e nel periodo staliniano.