Il mio lavoro purtroppo non è legato ai libri o alle biblioteche, ma per fortuna è almeno un poco legato agli archivi. E grazie alla mia collega che lavora in biblioteca ho potuto contribuire, nel mio piccolo, a un progetto collegato alla Giornata della memoria. Abbiamo aiutato un cittadino che, per ragioni personali, aveva fatto ricerche riguardanti i dispersi in Russia della seconda Guerra Mondiale, in particolare, i giovani del nostro Comune, i cui corpi furono ritrovati, se così si può dire, solo decenni dopo in varie zone tra Russia e Germania. In realtà di loro non restano che ceppi commemorativi in luoghi lontani. I
I loro parenti ancora in vita, ormai spesso di terzo grado o ancora più lontani, sono rari i parenti più prossimi, sono stati identificati tramite i nostri archivi, e saranno a breve invitati a una serata in onore dei loro caduti.
E’ solo una piccola cosa, ma volevo dirla, perché trovo sia bello e giusto commemorare importanti avvenimenti storici che hanno interessato il mondo intero, siano essi tragici o felici, non solo nel loro insieme e non solo per il loro significato globale, ma anche ricordando le piccole cose, e l’impatto che ebbero su singole vite a noi vicinissime. Non serve pensare in grande, se non riusciamo poi a guardare nel nostro piccolo quotidiano.
Questo almeno è il mio pensiero.
Per rimanere in tema, non posso non suggerirvi questa settimana di leggere un libro, un romanzo storico, che narrando la storia di una famiglia, narra anche La prima e La seconda Guerra Mondiale e L’olocausto e l’impatto che ebbero su essa.
Più devastante nei piccoli dettagli che nel suo insieme, poiché sono le cose che diamo per scontate che ci mancheranno di più una volta perse.
Il libro in questione è : CZARDA, di Diane Pearson
Trama: Amalia ed Eva Erenc vivono in un felice turbinio di feste, danze, mazzi di rose. La vita promette felicità e amore, ma è il 1914, sul mondo idialliaco ungherese si abbatte la falce della Grande guerra. I giovani partono e torneranno cambiati per sempre…
Se volete farvi un’idea di questo romanzo immaginate un Via col Vento ambientato durante la seconda guerra mondiale, e che Rossella O’Hara oltre a una cugina avesse avuto una sorella dei fratelli…..
E per concludere una canzone toccante contro la guerra, per ricordare tutti coloro che non ci sono più.