Dalla serie Scene di passaggio (Soap Opera).
Sempre ci ferisce l'inaudita scoperta che qualcuno ha veduto, non mica più lontano di noi, ma diverso da noi. Siamo fatti di trista abitudine. Amiamo stupirci, come i bambini, ma non troppo. Quando lo stupore c'imponga di uscire veramente di noi stessi, di perdere l'equilibrio per ritrovarne forse un altro più arrischiato, allora arricciamo la bocca, pestiamo i piedi, davvero ritorniamo bambini. Ma di questi ci manca la verginità, ch'è innocenza. Noialtri abbiamo delle idee, abbiamo gusti, abbiamo appunto già letto dei libri: possediamo qualcosa, e come tutti i possidenti tremiamo per questo qualcosa.
Cesare Pavese, Leggere.
(estratto da un articolo pubblicato su "L'Unità" di Torino, 20 giugno 1945)