Poesia del 2/novembre/2012
Con infinita nostalgia ricordo quando il 2 novembre, per mano ai miei genitori, visitavo i due Cimiteri del mio paese...ero una bambina e quasi mi sembrava di sfogliare un enorme album.
Vedevo tante foto di persone che mai avevo conosciuto ma che conoscevano i miei e chiedevo, chiedevo ... volevo sapere chi fosse quel bambino o quel signore anziano o quella signora ancora giovane... e la mamma , mi raccontava: spesso la sua voce era accorata e mi rendevo conto che provava dolore per quella o l'altra persona.
Ancora non era morto nessuno che conoscessi e, in me esisteva quella certa incoscienza fanciullesca di quanto dura può essere la vita.
Nella settimana precedente il due novembre, la mamma metteva sul suo comodino le immagini delle persone scomparse, care a lei e al mio babbo , e teneva accesa, giorno e notte una piccola luce..ogni giorno mi recavo a guardarle , con un certo timore ma con molto rispetto: piano piano imparai che la bella signora col cappellino era zia Maria; il signore distinto e ben vestito era il mio nonno Gennarino, e poi c'era Gelindino di appena 2 anni, e i nonni di mamma, un suo cugino morto giovanissimo, e così via... ma così imparavo ad amare quelle persone mai conosciute, a ricordarle e a inviare loro una preghiera.
In questo modo la mia mamma mi insegnava a pensare alle persone che non ci sono più e a ricordarle, sempre.
Ora che persone a me assai care sono scomparse, visitare il cimitero non è più come sfogliare un grande album, ma è un momento di immensa tristezza, di scoramento e di tanta pena.... non ho più lo spirito di quella bambina che, curiosa, chiedeva.
E devo dire che non ci vado molto spesso; ma non passa giorno, in cui non ricordi i miei cari , soprattutto mio padre e mia madre: in ogni momento rivolgo loro il mio pensiero e li ho vicini, più di prima.
Del resto penso che non solo oggi ci dobbiamo ricordare di chi non è più, perché solo mantenendo vivo il loro ricordo, manteniamo in vita loro stessi.... e non servono fiori o lumi... ma l'amore con cui li abbiamo amati quando erano in vita e la consapevolezza di quanto da loro abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere.