Intramontabile, versatile, moderno. Tre aggettivi che provano a riassumere senza riuscirci completamente la natura del tessuto denim.
Andando a curiosare sulle sue origini scopriamo che proviene anche dall’Italia, in particolare l’area genovese, da cui veniva esportato in Inghilterra già alla fine del 1500. Conosciuto all’inizio con il nome di fustagno, solo nella seconda metà del 1800 sbarca in America, in cui in molti accorrevano spinti dalla febbre dell’oro. Qui l’intraprendenza e la lungimiranza del mercante Morris Levis Strauss, ma anche un pizzico di fortuna, lo portarono a brevettare il pantalone che è l’antenato dei jeans dei nostri giorni. Mr Levis comprese immediatamente l’universalità di questo prodotto che poteva essere destinato agli usi più diversi.
Ma se da qui erano partiti, i jeans faranno ritorno in Europa soltanto nel dopo guerra, proprio con le truppe americane.
Scelto dagli attori del cinema, divenne simbolo dei giovani protagonisti della rivoluzione, ma già negli anni ’70 diventa molto più che la rappresentazione di una contestazione. Il jeans entra a far parte delle collezioni degli stilisti, che lo interpretano in modo elegante e nuovo. Il jeans, nato come capo di lavoro diventa elemento di lusso. Si trasforma e si stringe, creando modelli che si adattano perfettamente alla gamba, diventando un capo che valorizza la donna, pur se ruba questo elemento all’uomo.
Un tessuto resistente e comodo, ma soprattutto un colore particolare che è la sua forza più grande. Perfetto nelle occasioni più diverse, rappresenta la moda che cambia ed il segno di ogni epoca. A zampa di elefante, dritto e largo, senza forma e poi stretto stretto.
Questi sono gli anni dei jeans skinny che non lasciano quasi nulla all’immaginazione, mostrando perfettamente la siluette della gamba, dei fianchi e del sedere. Ma sono anche gli anni dei jeans modello boy friend, che invece scendono morbidi fino alle caviglie, lasciate scoperte grazie a piccoli risvolti. Due modelli opposti, un grandissimo successo per entrambi. Versatili, capaci di star bene con maglie e bluse divertenti per il giorno o con i capi più eleganti per la sera, sanno essere sempre giusti!
DENIM: NON SOLO PANTALONI
Mai come quest’anno il tessuto blu trionfa nei guardaroba. Salopette, gonne, camicie, bluse, gilet e giubbetti si tingono di blu. Da un po’ le camicie di jeans sono negli armadi di tutti, facili da abbinare, sbarazzine e grintose. Anche in questa primavera le troviamo da indossare chiuse fino all’ultimo bottone ma anche da portare aperte, con sotto una canotta o una t-shirt colorata. Carinissime se indossate con fiocco in vita, stile anni ’50, con uno short cortissimo sotto!
Oltre alle camicie sono deliziose le bluse in denim, soprattutto quelle corte corte, che fanno molto bambolina. Perfette con lunghe canotte aderenti sotto e da abbinare a gonne ampie o pantaloni palazzo.
COME MESCOLARE PIU’ CAPI IN DENIM
Attenzione al rischio di creare un toal look piatto e fastidioso, scegliendo due elementi dello stesso colore che creerebbero subito l’effetto macchia di colore, particolarmente sgradevole. Il total look denim giusto è quello in cui l’abbinamento dei capi in jeans avviene selezionando i colori giusti e mescolando a questi elementi altri che siano in tessuto leggero e magari con una fantasia colorata.
Per una scelta più sobria consiglio di non esagerare con il jeans e se indossate camicia o giubbetto di questo materiale, abbinateli ad abitini leggeri o pantaloni in tessuto, colorati o tinta unita, ma di cotone.
GLI SHORTS
Immancabili negli armadi di tutte sono i jeans cortissimi, a vita alta o ancora concessi a vita bassa per i modelli più morbidi e sportivi. Bellissimi i classici Levi’s tagliati poco sotto alle tasche e lasciati scuciti, senza rifare l’orlo: perfetti se abbinati a felpe corte o canotte leggere, magari a righe. Saranno anche quest’anno, e ancora più della scorsa stagione, uno dei capi più comodi e utili dell’estate: pratici e sensuali, impossibile non averli!