Il romanzo è interessante, ma anche divertente e con qualche spunto di suspense.Confesso che non avevo letto il super successo di questo autore Le ho mai raccontato del vento del Nord . In realtà nemmeno sapevo di possedere questo romanzo.Poi la mia libreria di fiducia ha fatto come intimissimi, che se gli porti le mutande che non ti servono più ti fa un buono sconto. Loro lo fanno coi libri, purché in buono stato, perché poi li rimettono in vendita a prezzo ridotto. Insomma, un doppio vantaggio, perché magari trovi da comprare un libro che ti era sfuggito a prezzo vantaggioso.Così mi sono messa a rovistare nelle varie librerie sparse per casa e mentre gioivo del piacere di liberarmi dell'indesiderato dono ricevuto tempo fa e per di più guadagnandoci (parlo dei Menu di Benedetta, io amo leggere ed amo cucinare ma la PiccolaParodi mi fa passare entrambe le voglie) ho trovato il Glattauer acquistato evidentemente tempo fa e di cui non avevo memoria.
Non ve ne farò né la recensione né il riassunto.Mi interessa la riflessione che facevo leggendolo sulla caratteristica, che hanno molte persone, di darti amore ed attenzioni smisurate e non richieste, per diventare poi indispensabili oppure far leva sulla gratitudine rendendoti impossibile liberarti di loro.
Il buon Pablito a suo tempo si lagnava di una donna che lo sommergeva di attenzioni non richieste, spesso inopportune perché presupponevano suonargli il campanello di prima mattina, partendo dall'assunto che poi lui fosse manchevole perché non contraccambiava. Il punto è che se tu mi porti i croissants a casa senza che io ti abbia incoraggiato, io ti ringrazio, li mangio ma poi non posso sentirmi una merda perché domani mattina non faccio altrettanto; soprattutto perché magari non c'è un vero rapporto ed i croissant sullo zerbino vorrebbero invece sottintendere quella direzione.
Non è una prerogativa solo degli innamorati non sufficientemente (o per nulla) corrisposti.
Mi viene in mente una collega che ogni giorno "che bella sciarpa" "che bella collana" "che belle scarpe" "che bei pantaloni". Ora, io capisco che magari davvero ti piace tutto, ma non ci credo mica tanto.Penso invece che l'adulazione a cottimo ed a prescindere presupponga "guarda come mi prendo cura di te, tu non puoi mica ignorarmi come se nulla fosse".
Spesso è difficile sottrarsi all'assedio.A chi non fanno piacere le attenzioni?A chi non piacciono i complimenti?So finisce col trovarsi avviluppati in situazioni di difficile via d'uscita e di sentirsi mancare il fiato, senza sapere come ci si è arrivati.
Non voglio sembrare antipatica snobbando le attenzioni, se le ricevo da chi mi ama e mi vuole bene (mica son sempre la stessa cosa...) ne sono ben felice e le ricambio spontaneamente.
Ma dover amare qualcuno solo perché ti ama smisuratamente fa venire un'ansia tremenda.
Poi ovviamente - comunicazione di servizio - i croissants mi piacciono tutti. Faccio colazione verso le 7.