Per te che sei nato negli ‘70,…

Creato il 08 aprile 2010 da The_one

A ben pensarci, è difficile credere che siamo sopravvissuti fino ad oggi!!

Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla) senza cinture di sicurezza e senza air bag. …

E viaggiare nel cassone posteriore di una pick-up o ape, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.

I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari, e nelle prese della corrente ci si poteva infilare ancora un chiodo o un filo di ferro.

Bevevamo l’acqua dalla canna del giardino o dal ruscello che scendeva dalla montagna, non dal bicchiere o da una bottiglia.

Andavamo in bicicletta senza usare un casco.

Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci si fermava contro un albero o un marciapiede.

E dopo numerosi incidenti, imparavamo a frenare con il piede pressato sul copertone, si risolveva il problema…. noi da soli!!!

Uscivamo da casa e i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo.

Non esistevano i cellulari per rintracciarci.

Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti… e non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa.

Avevamo delle liti, a volte dei lividi.

E anche se ci facevano male e a volte piangevamo, passava tutto presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai.

E se, con loro, ci si lamentava che qualcuno ci aveva picchiato si rischiava di prendere altre botte…

Il vicino di casa si poteva permettere di sgridarci senza rischiare una denuncia.

Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero… ma nessuno di noi era obeso o pensava alla cura dimagrante.

Ci dividevamo una “Fanta” con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi.

Non avevamo la Playstation, né il Nintendo, né videogiochi o il PC per giocare. Né la TV con decoder, né le videocassette, né Internet; avevamo semplicemente degli amici.

Uscivamo da casa e li trovavamo. Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo il campanello o entravamo a parlare con loro.

Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni, dei sassi o delle scatole.

Si giocava con le biglie nello sterrato dei giardinetti.

Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri “carri giocattolo”.

Giocavamo con dei vermi, lucertole ed altri animaletti….

Andando a scuola poteva capitare di dover ripetere qualche classe anche delle elementari e alle superiori non esistevano i recuperi, lo sportello didattico e la “garanzia del successo formativo”.

Esistevano anche i 4= i 5½ e il voto in condotta aveva la sua importanza.

Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si nascondeva dietro a un altro.

L’idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso ad oltranza non ci sfiorava nemmeno.

Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera per questo.

E se serviva lavoravi pure nei campi o nell’azienda di famiglia anche se non avevi ancora l’età giusta.

Sapevamo che quando i genitori dicevano “NO”, significava proprio NO.

I giocatoli nuovi si ricevevamo (a volte) per il compleanno e a Natale, se le condizioni famigliari lo permettevano e non ogni volta che si andava al supermercato.

I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa.

E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo.

La nostra generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi, c’è stata un’esplosione di innovazioni e nuove idee. Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo imparato a gestirli.

—–

Se tu sei uno di loro,… Complimenti!!!

Hai avuto la fortuna di crescere prima che gli avvocati, l’eccesso di normazione e i governi regolassero in modo esasperato la nostra vita.

Siamo certi che al cambiamento, al nuovo corrisponda sempre miglioramento e progresso ?

“I sistemi razionali, inevitabilmente generano aspetti irrazionali, portano alla negazione della ragione umana, sono spesso irragionevoli e disumanizzanti….”

C’è infatti chi ricorda i tempi in cui c’era meno fretta, meno efficentismo, e la vita riservava più sorprese, quando le persone avevano maggiore tempo libero e quando era più probabile avere a che fare con un essere umano che con un computer o un robot.”


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