Per tutto l’amore di Irene Cao

Creato il 06 novembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Informazioni sul libro
Titolo:Irene Cao
Pubblicato da:Rizzoli
Collana:Rizzoli Max
Genere:Sentimentale
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Linda ha preso la fatidica decisione di abbandonare tutto per seguire a Lisbona il suo uomo, un Lord Perfection che la vuole accanto a sé per il resto della sua vita. Partire non è mai semplice, ma arrivare è probabilmente anche peggio, soprattutto se le cose non vanno esattamente come previsto.



Per tutto l’amore è il secondo libro del Dittico dei Vizi. Il primo volume, Per tutti gli sbagli, ci ha fatto conoscere i personaggi che troviamo anche in queste pagine. Riassumendo, Linda è una giovane (molto giovane) arredatrice d’interni, ha un lavoro avviato in uno studio di architetti, è bella (molto bella), non ha una relazione fissa ma non le manca un’agenda fitta di appuntamenti galanti (e relativi dopo-cena). Poi abbiamo Alessandro, miglior amico di Linda da una vita, fotoreporter d’assalto sempre in viaggio, affascinante, dolce e segretamente (ma neanche tanto) innamorato di Linda. Infine c’è Tommaso, diplomatico ricco sfondato, bellissimo, perfetto e rigido come un baccalà. Nel primo libro ci siamo sorbiti il tira e molla tra Linda e Tommaso, i due sembrano innamorarsi follemente e lasciano l’Italia per trasferirsi a Lisbona. Qui si chiudeva il primo capitolo.

Passiamo poi al nostro libro: Linda è a Lisbona, non lavora perché Tommaso non vuole. Lui, che in Italia sembrava così passionale (perlomeno nel privato), in terra portoghese diventa freddo e distante. Linda si ripete il mantra «È solo un momento, poi passerà», ma non passa nulla. Per una sanguigna come Linda la vita diventa di una noia mortale se passata tra cene e conversatori fedeli all’etichetta come Labrador con i padroni. La fine è abbastanza prevedibile dopo un certo numero di pagine (forse già dal primo libro). Ci si aspetta una storia a lieto fine, e non delude da quel punto di vista, anche se lo fa per molti altri motivi.

Chiedo scusa alle Cao-supporters, ma purtroppo questo libro non mi è piaciuto per niente. A parte l’odio che ho sviluppato dalla prima pagina nei confronti di Linda (sarà stata invidia per la sua vita perfetta oppure rabbia per la stupidità che dimostrava in alcuni momenti), ma la storia in alcuni punti proprio non tornava. Esempio: una sera Tommaso porta Linda in un locale osé dove la fa possedere da due sconosciuti mentre lui guarda la scena eccitato. Mentre leggevo non è stato tanto quello che accadeva a stupirmi, ma il fatto che l’azione non aveva una motivazione logica, cominciava dal nulla e ci finiva anche. In generale è un libro sul quale avevo poche aspettative e sono crollate anche quelle quando ho girato l’ultima pagina.

Approfondimento:

Non avevo mai letto prima qualcosa di Irene Cao, e la conoscevo solo di fama per essere stata osannata dalle sue lettrici (e dall’editore) come la risposta italiana a E.L. James e alle sue Cinquanta Sfumature. Ammetto (ma sottovoce e senza che nessuno se ne accorga) di aver letto per curiosità anche la trilogia americana, e l’ho trovata un debole avversario contro cui battersi. Se però il livello è come in questo libro, capisco perché siano state equiparate.

I personaggi sembrano essere bipolari, eterni indecisi e senza una forza d’animo sufficiente per prendere decisioni concrete sulla propria vita. Linda desidera a ogni costo di riprendere a lavorare e uscire di casa, ma in pratica non va neppure al corso di portoghese, unico modo che avrebbe per non sentirsi esclusa dalle conversazioni. Alessandro fugge dai sentimenti che ha verso Linda dai tempi del liceo, si nasconde dietro all’amicizia e anche un bambino s’immagina come andrà a finire la storia tra loro. E vogliamo poi parlare di Tommaso?! Sembra un perfezionista che non si lascia mai andare in pubblico e poi di punto in bianco a Lisbona diventa un dio dell’eros solo se altri possiedono la sua ragazza.

Nulla da dire sullo stile, scorrevole e leggero, ma la storia arrancava ogni pagina di più.



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