E’ il documentario Per Ulisse (Italia/Francia, 2013) di Giovanni Cioni, autore toscano nato a Parigi, a vincere il Premio Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale del 54/o Festival dei Popoli che si conclude questa sera, sabato 7 dicembre, al cinema Odeon di Firenze. Il premio (8000 euro) è stato assegnato dalla Giuria Internazionale composta da Pieter van Huystee (produttore, Olanda), Cinta Pelejà (co-direttrice di DocLisboa, Spagna) e J. P. Sniadecki (regista, Stati Uniti). Il film è ambientato a Firenze, racconta le storie di uomini e donne con cui la vita non è stata tenera che vivono ai margini e frequentano il centro di socializzazione “Progetto Ponterosso”.
“Attraverso la metafora del viaggio catartico – si legge nella motivazione della giuria -, questo film appartiene veramente alla gente, è fatto con la gente piuttosto che su di essa. Trasformando indimenticabili momenti di narrazione e recitazione in un cinema eccentrico, l’autore ci riporta al sentimento profondo dell’ascolto, della capacità di aprirsi e rispondere con i nostri corpi alle esperienze, alle fragilità, alle follie , alle gioie e alla bellezza intrinseca di ogni essere umano”.
“Per Ulisse” di Giovanni Cioni si è inoltre aggiudicato anche il Premio Cinemaitaliano.info – CG Home Video che consiste nella pubblicazione e distribuzione del film in dvd nella collana “POPOLI doc”. La Giuria è composta da Stefano Amadio, Antonio Capellupo, Carlo Griseri, Simone Pinchiorri. “Per aver saputo rileggere – si legge nelle motivazioni – con poesia e tatto l’omerica epopea di Ulisse, mettendo in scena il travagliato viaggio interiore di anime erranti ai margini della società”.
La Giuria Internazionale ha assegnato una Menzione Speciale a “Costa da Morte” (Spagna, 2013) di Lois Patiño. “Ogni immagine appare – si legge nella nota della giuria – come una sintesi di elementi formali, che trasformano la vastità del paesaggio in un’esperienza soggettiva, in uno stato ipnotico come quando si è passato molto tempo a guardare, solo guardare, il movimento costante della natura”. Il film spagnolo è stato il più votato dal pubblico del Festival (Premio del Pubblico).
Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4000 euro) è andato a “ ‘A Iucata” di Michele Pennetta (Svizzera, 2013). “Nel celebrare – si legge nelle motivazioni – la relazione tra brutalità e sensualità, l’autore indaga la tensione tra il corpo e la rappresentazione di una comunità”.
Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2500 euro) è andato al cinese “Cha Fang” (The Questioning) di Zhu Rikun (Cina, 2013). “Una forma cinematografica sperimentale – si legge nella motivazione – nata dall’urgenza di documentare e denunciare. Con profondo impegno verso il proprio presente e mosso dal suo stesso essere di cittadino, l’autore costruisce una performance documentario che si rivela come un atto di resistenza”.
La Targa “Gian Paolo Paoli”, premio al miglior film etno-antropologico, è andata a “Buenos días resistencia” di Adrián Orr (Spagna, 2013).
Il premio Syracuse University in Florence (1000 euro) della Giuria degli studenti dell’omonima Università è assegnato a “Lewa Polowa Twarzy” (Left Side of the Face) di Marcin Bortkiewicz “per la qualità di ripresa e di montaggio e a sostegno del singolare progetto fotografico alla base del film, che con la sua ampia varietà di soggetti apre a riflessioni su temi universali come lo scorrere del tempo, l’invecchiamento e la solitudine”. Le menzioni speciali sono andate a “La Parka” di Gabriel Serra, “capace di raccontare con asciutta sensibilità la vita di un padre di famiglia condizionata dal bisogno e da un lavoro alienante” e “Quand passe le train” di Jérémie Reichenbach. La giuria del Premio è composta da Anna Behrens, Drayton Benedict, Shannon O’ Connor e Hannah Stanley e coordinata da Carlotta Fonzi Kliemann, docente di Film Studies.