Di sicuro, nel teatrino giudiziario sta per scatenarsi la guerra delle perizie, dell'esistenza o meno della premeditazione, e di eventuali fattori che l'abbiano reso, anche per pochi attimi, incapace di intendere e di volere. La difesa, perché ci sarà una difesa, giocherà queste carte, cercando di tirar fuori per quanto possibile, "il miglior guadagno", in termini di sconto di pena. Se penso a quel che sta per succedere, rabbrividisco ancora di più.
Il "diritto di difesa" lo garantisce la nostra Costituzione ed è uno dei principi cardini del diritto processuale, è un diritto che viene definito inviolabile e garantito a tutti, ma è giusto che sia così? Quanto un individuo, che ha fatto ciò che ha fatto, ha diritto ad avere dei "diritti", ancor più quello di difendersi, dopo aver addirittura confessato? Quanto è giusto in un caso come questo "processare"? Come si può dover disquisire sulla pena e sulla sua quantità? Se devo dire la mia e contravvenendo a qualsiasi codice deontologico, proporrei la gogna pubblica: attaccato lì a un bel palo in piazza e alla merce di chiunque vi passi davanti, ma anche a pensare a qualcosa di più ragionevole, vorrei che la pena applicata persegua principalmente il suo fine naturale, ovvero "punire": non rieducare, non guarire, non reinserire bensì PUNIRE,però qui siamo in Italia, il paese della democrazia, dove a fronte di quotidiani ed efferati delitti, non si riscontrano quasi più "confessioni", dove è così forte la sensazione d’impunibilità, che tutti "si avvalgono della facoltà di non rispondere" per non commettere passi falsi, e dove anche il DNA si dice possa sbagliare. Nessuno che si espone e tutti scandalizzati dal "mostro in prima pagina", un fiume di perbenisti e di moderati che non prendono posizione per non scontentare nessuno e tenersi tutti amici. Dei bambocci anzi dei fantocci!Faccio qui appello all'ipotetico difensore del soggetto di cui sopra e al giudice che dovrà giudicarlo: lasciate perdere, lasciatelo al suo destino, fregatevene del lavoro che ci dice, deve garantire a ognuno la migliore difesa, siate uomo o donna di valore. Non lasciatevi tentare dal "caso importante" perché una volta spenti i riflettori, vi rimarrà solo la sensazione di essere stati suoi complici: compilate le carte, mettete i timbri, raccogliete le firme ma poi voltatevi e lasciate che sia il giudizio universale a pareggiare i conti, altrimenti entrate in casa e togliete tutti gli specchi appesi alle pareti: passarci davanti e guardarvi la vostra immagine riflessa, da quel momento in poi, vi diventerà insopportabile.