1 - si proceda alla creazione della Borsa Valori della Letteratura, con l'obiettivo di facilitare la collocazione dei prodotti artistici in vendita;
2 - La Borsa sarà l'unico mercato letterario. Sarà lei a quotare in esclusiva gli articoli prosaici e poetici dell'ingegno nazionale, ed è a questa che editori e direttori si rivolgeranno per acquisire i diritti di pubblicazione.
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Dal momento che le opere letterarie saranno quasi sempre vendute direttamente dagli stessi autori, non si può non riconoscere la trascendenza e lo chic di tali quotazioni, che fisseranno la validità, il valore e la rendita cerebrale dei nostri uomini di lettere.
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Ogni autore darà un prezzo, il giorno delle quotazioni, al valore esatto del suo lavoro; ciò gli provocherà godimenti impensabili.
Potrà contemplare, dalla sua poltrona riservata, l'espressione disgustata di direttori di riviste che si disputeranno i suoi poemi a colpi di banconote, con l'inferno dentro l'anima.
Godrà del divino appagamento di veder deprezzati, o in crack, i valori dello scrittore rivale.
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I crack letterari avranno luogo quando i valori di un romanziere, un poeta crolleranno senza alcuna prevedibile causa. Non stiamo a raccontarvi i casi di crack letterario di autori che abbiano venduto magnificandole le loro dieci o dodici opere in preparazione. Né quegli altri tipi di crack, all'eventualità contagiosi, che avvengono quando un autore è accusato di plagio.
*La proposta è di Horacio Quiroga, ai primi del Novecento, per dire.