La cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 24 maggio, quando sapremo a chi sarà assegnata la Palma d’oro da parte della Giuria presieduta da Jane Campion e composta dalle attrici Leila Hatami, Do-yeon Jeone e Carole Bouquet, dagli attori Willem Dafoe e Gael Garcia Bernal ed infine dalla regista Sofia Coppola e dai colleghi Nicolas Winding Refn e Jia Zhang-ke.
Il cinema italiano, pur con un solo film in concorso nella Selezione Ufficiale, Le meraviglie di Alice Rohrwacher, ma con titoli interessanti presenti nelle sezioni collaterali, è comunque protagonista sulla Croisette, a partire dalla locandina della kermesse, opera di Hervé Chigioni e del suo graphic designer Gilles Frappier, i quali hanno scelto un fotogramma con un primissimo piano di Marcello Mastroianni, tratto da 8 ½, il film di Federico Fellini che venne presentato proprio a Cannes, all’interno della Selezione Ufficiale, nel 1963.
Sophia Loren e Marcello Mastroianni in “Matrimonio all’italiana”
A far da complemento al volto di Mastroianni, ecco Sophia Loren, sua compagna di scene in molte pellicole (a partire da Peccato che sia una canaglia, Alessandro Blasetti, 1954), ospite d’onore della sezione Cannes Classics, premiata al Festival (14ma edizione, 1961) come Miglior Attrice per La ciociara di Vittorio De Sica e Presidente di Giuria nel 1966 (19ma edizione). L’attrice, che ha anche accettato di partecipare ad una masterclass in forma di conversazione col pubblico (si terrà sul palco della Sala Buñuel), presenzierà alla proiezione de La voce umana, cortometraggio, di cui è protagonista, diretto dal figlio Edoardo Ponti; nella stessa serata verrà proiettato Matrimonio all’italiana, 1964, altra realizzazione di De Sica, protagonisti Loren e Mastroianni, in versione restaurata, a cura del laboratorio L’Immagine Ritrovata, dalla Cineteca di Bologna, Surf Film e Technicolor Foundation for Cinema Heritage. All’interno di Cannes Classics, troviamo altri restauri eseguiti dalla Cineteca di Bologna tramite il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire da Per un pugno di dollari, ’64, così da festeggiare degnamente i cinquant’anni del capostipite degli spaghetti western. Il film chiuderà il Festival subito dopo la cerimonia di premiazione, sabato 24 maggio alle 19.00, ed ad introdurne la proiezione ci sarà Quentin Tarantino.
Clint Eastwood e Gian Maria Volontè, il duello finale di “Per un pugno di dollari”
Tra i grandi autori presenti in Concorso, David Cronenberg (Maps to the Stars), Jean-Luc Godard (Adieu au langage), Ken Loach (Jimmy’s Hall), mentre in Un Certain Regard ecco Wim Wenders, che ha diretto The Salt of the Earth insieme a Juliano Ribeiro Salgado, Mathieu Almeric (La chambre blue), Asia Argento con Incompresa, il debutto alla regia dell’attore Ryan Gosling (Lost River).
La sezione sarà inaugurata, al Teatro Debussy, giovedì 15 maggio, da Party Girl, un’opera prima scritta e diretta da Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, mentre la Giuria, presieduta dal regista e sceneggiatore Pablo Trapero, è composta da Peter Becker (presidente di The Criterion Collection), dalle attrici Maria Bonnevie, Géraldine Pailhas e dal regista e sceneggiatore Moussa Touré. All’interno di Cinéfondation, troviamo Lievito madre di Fulvio Risuleo, che sarà sottoposto, come gli altri 15 titoli selezionati e provenienti dalle maggiori scuole di cinema e quelli rientranti nella sezione Cortometraggi, al vaglio della Giuria con presidente il regista iraniano Abbas Kiarostami, affiancato da altri quattro colleghi: Noémie Lvovsky, Daniela Thomas, Mahamat-Saleh Haroun e Joachim Trier.
Riguardo la prima, organizzata dalla Société des Réalisateurs de Films (SRF), giunta alla 46ma edizione, vedrà come pellicola d’apertura Bande de fille (Girlhood), per la regia di Céline Sciamma, mentre quella di chiusura sarà Pride, diretta da Matthew Warchus. Fra i titoli in cartellone risaltano l’Evento Speciale costituito dalla proiezione in versione restaurata del cult Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre), horror indipendente e a basso costo diretto da Tobe Hooper nel ’74, o film certo attesi come Queen and Country, con cui John Boorman ha dato un seguito al suo Hope and Glory del 1987, Cold in July (Jim Mickle), adattamento dell’omonimo romanzo di Joe R. Lansdale e il thriller inglese Catch Me Daddy, di Daniel Wolfe. Il premio Carrosse d’Or, assegnato a un regista scelto per le qualità innovatrici dei suoi film, il suo coraggio e la sua manifesta indipendenza nella fasi di realizzazione e produzione, sarà conferito postumo ad Alain Resnais.