Per un ricordo di Giulio Gambelli, il maestro del Sangiovese

Da Silviamaestrelli

Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va, intonava Léo Ferré, cantore anarchico monegasco trapiantato in Toscana e grande estimatore di "bicchierino". Se n’ è andato anche “l’uomo che sa ascoltare il vino”, come ne ha scritto l’amico fraterno, il giornalista Carlo Macchi, ma la sua lezione, autentica, appassionata, pura e disinteressata, resterà imperitura come una forma d'arte. E' scomparso il più grande interprete del Sangiovese, Giulio Gambelli, detto “bicchierino” per il suo palato assoluto, consulente di tante cantine toscane e autore di capolavori enologici 100% Sangiovese.
Nell’armonia della sua terra d’origine tutta la grandezza e la misura di un uomo che mai si stancava di ripetere che il vino buono si fa in vigna.

Ci piace ricordarlo oggi, e sempre, con il pensiero che Carlo Macchi gli dedica:
“Avere avuto l’onore ed il privilegio di mettere su carta la vita del mio grande amico Giulio Gambelli è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto. Non solo perché farlo parlare del passato é operazione che richiederebbe strumenti di tortura appositi, ma soprattutto perché, mano a mano che il libro prendeva forma, mi sono sentito come un entomologo che scopre l’ultimo esemplare di una rarissima e meravigliosa famiglia di farfalle. Da una parte c’è la gioia di poter ammirare la sua bellezza, dall’altra la paura di danneggiarla e la tristissima certezza che, purtroppo, dopo di lei non ce ne saranno altre. Giulio è questa farfalla: da oltre sessantacinque anni invece di volare crea vini che ti fanno sentire più leggero. Come una farfalla, che usa solo le sue ali per alzarsi in cielo, Giulio ha sempre e solo adoperato quello che madre natura gli metteva a disposizione. Come una farfalla che rimane sempre vicina al luogo dove è nata, Giulio non si è mai spinto oltre quelli che credeva i suoi confini, non si è mai proposto per interviste e per le luci della ribalta. Il suo linguaggio ed il suo modo di fare sono semplici e leggeri, quasi impalpabili, riassumibili nella parola eleganza. La stessa eleganza con cui sta attraversando la vita, cercando di lasciare un segno tramite i suoi amati vini. Il risultato è che questa farfalla è stata conosciuta ed ammirata solo da pochi fortunati.
Oggi l’ultima farfalla del Sangiovese è venuta a mancare e da oggi siamo tutti più poveri.
Ciao Giulio, che la terra ti sia lieve.
I funerali si svolgeranno giovedì 5 gennaio alle ore 15 presso la Chiesa Collegiata di Poggibonsi”.

(Carlo Macchi su WineSurf)

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :