Per una Cultura della sana alimentazione

Creato il 30 ottobre 2015 da Ghlucio @ghlucio
Meno bimbi in sovrappeso ma più obesi. L’indagine avviata dall’Asl tra i bimbi di terza elementare della provincia evidenzia una progressione dei problemi legati agli stili di vita. Nel 2012, dei 705 alunni intervistati il 72,3% risultava normo o sottopeso, il 22,1% in sopra la media e il 5,6% obesi. La ricerca riproposta nel 2014 tra 503 bimbi, ha indicato una situazione di normalità del 95% dei casi, in calo i piccoli in sovrappeso (20,8%) ma in aumento quelli obesi (8,4%).
L’obesità e il sovrappeso in età infantile hanno delle ripercussioni sulla salute del bambino tanto sull’apparato muscolo-scheletrico, che cardiovascolare e possono anche nei primissimi anni di vita predisporre all’insorgenza di sindrome metabolica e diabete di tipo 2, ovvero quello provocato proprio da scorretti stili di vita.

Da anni Asl e scuola sono impegnate nell’educazione degli alunni per promuovere stili di vita positivi per raggiungere il benessere fisico. Si tratta del sistema di sorveglianza con scadenza biennale OKkio alla SALUTE promosso dal Ministero della Salute/Centro Controllo Malattie
« Questi progetti rientrano tra le attività di promozione della salute – ha spiegato il direttore sanitario dell’Asl Francesco Locati – che è un nuovo grande impegno in campo sanitario. Si tratta di studiare e promuovere regole di vita che non solo evitino le malattie ma assicurino il benessere . Un conto è prevenire e un conto è raggiungere il benessere».
Da anni, quindi, la sinergia tra Asl e mondo della scuola promuove una cultura della sana alimentazione: anni fa si era lavorato molto sulla colazione, come pasto fondamentale nella lotta all’obesità. Oggi, un numero maggiore di bambini mangia prima di uscire di casa ma è ancora alta la percentuale di chi conduce una vita troppo sedentaria, rimanendo magari tre ore davanti al monitor di una tv o play station: «Solo il 15% degli intervistati fa movimento per almeno 5 volte alla settimana – ha detto la dottoressa Antonietta Bianchi, responsabile del servizio Nutrizione dell’Asl – Le raccomandazioni sulle regole alimentari cominciano a essere recepite ma solo l’11% degli intervistati ha dichiarato di mangiare le 5 porzioni di frutta e verdura al giorno raccomandate».
Nonostante i progressi ottenuti, segnano il passo, invece, i risultati in tema di bevande: « Almeno il 40% dei bambini dichiara di bere bibite zuccherate o gassate che sono sconsigliate – ha chiarito la dottoressa Valentina Romano, dietista – Mentre a scuola il discorso delle merende salutiste comincia a sortire qualche effetto».
Il cammino, dunque è ancora lungo: « Da tempo, le scuole hanno abbandonato interventi a spot di specialisti – ha chiarito la professoressa Linda Casalini, responsabile del progetto per l’Ufficio scolastico territoriale – si punta più su azioni mirate e progetti che riusciamo a realizzare proprio sulla scorta di queste indagini. I dati ci permettono di costruire offerte didattiche curricolari o extracurricolari mirate alla promozione del benessere dei bambini», ed è ancora affidata alla volontà del singolo plesso, per esempio, l’installazione di macchinette con cibi salutari : « Il cambiamento potrà avvenire solo quando ci sarà una vera svolta culturale – ha commentato in conclusione la dottoressa Franca Sambo, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl -  Ancora oggi molti genitori di bimbi obesi non si accorgono della situazione, spesso perchè sono in sovrappeso anche loro. Occorre costruire contesti favorevoli  per promuovere la diffusione di questa cultura del benessere». Fonte VareseNews

Okkio alla salute from Lucio Ghioldi

I dati 2014 confermano un leggero calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile

Infatti, dal 2008 a oggi sono diminuiti  i bambini di 8-9 anni in sovrappeso o obesi. Permangono, tuttavia, elevati i livelli di eccesso ponderale, che pongono l’Italia ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile.In particolare, i dati del 2014 mostrano:
  • i bambini in sovrappeso sono il 20,9%
  • i bambini obesi sono il 9,8%
  • le prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del sud e del centro
Per quanto riguarda le abitudini alimentari, che possono favorire un aumento di peso, specie se concomitanti, dai dati 2014 emerge che:
  • l’8% dei bambini salta la prima colazione
  • il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine)
  • il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante
  • il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura
  • il 41%  dei genitori dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. Si registra una diminuzione rispetto alla precedente raccolta del consumo di una merenda abbondante e di bevande zuccherate e/o gassate.
Appaiono invariati gli aspetti relativi al movimento e alla sedentarietà. Nel 2014, infatti:
  • il 16% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine il 18% pratica sport per non più di un’ora a settimana
  • il 42% ha nella propria camera la TV
  • il 35% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno
  • 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta 
I genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: dai dati 2014, come nel passato, emerge che tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale e solo il 29% pensa che la quantità di cibo da lui assunta sia eccessiva. Inoltre, solo il 41% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria.Gli stili di vita sono un determinante riconosciuto delle malattie croniche non trasmissibili ed hanno un forte impatto sulla salute. Attraverso programmi (Guadagnare salute) e piani nazionali (Piano Nazionale della Prevenzione) l’Italia ha rafforzato le azioni volte alla promozione di stili di vita sani, sviluppando con un approccio "intersettoriale", interventi volti a modificare i comportamenti individuali non salutari e a creare condizioni ambientali che favoriscano corretti stili di vita. Sovrappeso e obesità, in particolare per la diffusione tra i bambini, rappresentano una sfida rilevante per la sanità pubblica. Il sistema di sorveglianzaOKkio alla SALUTE, promosso dal Ministero della Salute - CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali, fornisce il quadro epidemiologico aggiornato della distribuzione dell’eccesso ponderale e dei comportamenti a rischio nei bambini della scuola primaria, con un dettaglio nazionale, regionale e aziendale, favorendo la pianificazione e la valutazione di interventi efficaci, in attuazione del programma “Guadagnare salute” e nell’ambito del Piano Nazionale della Prevenzione.Sono stati presentati il 21 gennaio a Roma presso il Ministero della Salute, Auditorium Biagio D’Alba, i risultati della raccolta dati Okkio alla Salute 2014. Il sistema di sorveglianza nazionale raccoglie informazioni sulla variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale dei bambini delle scuole primarie, sugli stili alimentari, l’abitudine all’esercizio fisico e le eventuali iniziative scolastiche favorenti la sana alimentazione e l’attività fisica.

I dati 2014 confermano un leggero calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile

Infatti, dal 2008 a oggi sono diminuiti  i bambini di 8-9 anni in sovrappeso o obesi. Permangono, tuttavia, elevati i livelli di eccesso ponderale, che pongono l’Italia ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile.In particolare, i dati del 2014 mostrano:
  • i bambini in sovrappeso sono il 20,9%
  • i bambini obesi sono il 9,8%
  • le prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del sud e del centro
Per quanto riguarda le abitudini alimentari, che possono favorire un aumento di peso, specie se concomitanti, dai dati 2014 emerge che:
  • l’8% dei bambini salta la prima colazione
  • il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine)
  • il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante
  • il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura
  • il 41%  dei genitori dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. Si registra una diminuzione rispetto alla precedente raccolta del consumo di una merenda abbondante e di bevande zuccherate e/o gassate.
Appaiono invariati gli aspetti relativi al movimento e alla sedentarietà. Nel 2014, infatti:
  • il 16% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine il 18% pratica sport per non più di un’ora a settimana
  • il 42% ha nella propria camera la TV
  • il 35% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno
  • 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta 
I genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: dai dati 2014, come nel passato, emerge che tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale e solo il 29% pensa che la quantità di cibo da lui assunta sia eccessiva. Inoltre, solo il 41% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria.Gli stili di vita sono un determinante riconosciuto delle malattie croniche non trasmissibili ed hanno un forte impatto sulla salute. Attraverso programmi (Guadagnare salute) e piani nazionali (Piano Nazionale della Prevenzione) l’Italia ha rafforzato le azioni volte alla promozione di stili di vita sani, sviluppando con un approccio "intersettoriale", interventi volti a modificare i comportamenti individuali non salutari e a creare condizioni ambientali che favoriscano corretti stili di vita. Sovrappeso e obesità, in particolare per la diffusione tra i bambini, rappresentano una sfida rilevante per la sanità pubblica. OKkio alla SALUTE  è un valido strumento per identificare i problemi, programmare interventi mirati e valutare l’efficacia di quelli attuati.