Gezim Hajdari è un poeta che ha vissuto la dittatura, ha vissuto l’Italia come immigrato facendo il manovale, lo zappatore e l’aiuto tipografo.
Io non lo conoscevo prima di leggere una sua poesia su un’ antologia scolastica (viva le Antologie e che il Signore le salvi!), intitolata Per voi uomini d’Europa. La grandezza dei poeti è quella di dare le parole a noi poveri mortali incapaci di la realtà che ci circonda. I poeti alzano il sipario sulla scena del mondo, dove noi, senza voce e senza le parole giuste, annaspiamo.
Questa poesia la dedico alla Ministra dell’Integrazione Cecile Kyenge, augurandole di riuscire a rendere questo paese migliore.
Per voi uomini d’Europa
Per voi uomini dell’ Europa che vi arrangiate ogni giorno
Per voi donne dell’ Est che lavate per terra o accompagnate
a prendere aria i vecchi d’ Occidente
Per voi immigrati che dormite sulle panchine e vi svegliate
con un ‘immensa nostalgia
Per voi barboni
che non
volete padroni e vivete in pace
con l’universo
Per voi prostitute che offrite il vostro sesso a negri bianchi
gialli fino al sangue
Per voi malati e disoccupati come solidarietà e misericordia
Per voi missionari che portate tenerezza ai deboli prima di morire
Per voi contadini che fate pascolare il gregge e arate i campi da
nord a sud
Per voi folli che ci insegnate gratis la follia
Per voi che siete soli e fuggite come me
scrivo questi versi in italiano e mi tormento in albanese
(Gezim Hajdari)