Perché a Roma i vigili avvisano e fischiano prima di iniziare a multare gli incivili? Comprendono il danno che fanno?

Creato il 16 settembre 2015 da Romafaschifo


Cara Roma fa Schifo,
dopo il vostro post su Facebook dell'altro giorno la Municipale si è finalmente ripresentata dopo settimane a Piazza Re di Roma. Mi sono fermato a 'godermi' tutta la scena ed ecco come è andata: 
-Veicoli fermi in divieto al passaggio della volante ed inizio controlli = 10 circa.
-Veicoli spostati tra fuggi fuggi generale e scuse di "5 minuti" e "Ciò er pranzooo" "Mi nonna sta malissimo" = 8. -Veicoli sanzionati causa mancato avvertimento dei proprietari = 2. Oggi grazie a questi sedicenti vigili il comune ha intascato potenzialmente il 20% di quello che gli sarebbe dovuto. Chi paga la differenza chiamata impunità?Andrea*Caro Andrea,domanda semplice la tua, la risposta è chiara: paghiamo noi. Tutti noi. Innanzitutto è un pagamento di immagine, per così dire. Perché dobbiamo accettare di vivere in una società dove le forze dell'ordine non puniscono chi trasgredisce la legge, ma ci scendono a patti. E' una forma di complicità inaccettabile. Facendo questa azione (il classico fischietto prima di iniziare a multare le doppie file) la Polizia Locale non si connota come "inutile", come spesso viene tacciata, bensì proprio come "dannosa". L'azione fa dei danni enormi, è diseducativa al massimo, instilla il senso di impunità negli incivili: già prendere la multa è rarissimo, ma se poi togli alle persone anche la paura di poterla remotamente prendere è finita. I cafoni saranno convinti che, mal che vada, saranno avvisati e avranno tutto il tempo di spostarsi. Così facendo i Vigili compiono una omissione d'atti d'ufficio atroce e inspiegabile. Probabilmente contraria a qualsiasi regolamento, a qualsiasi legge, a qualsiasi norma.E poi oltre al danno morale, c'è il danno economico. Quelle 8 multe non fatte, ieri a Piazza Re di Roma, sono centinaia di euro rubati direttamente dalle tasche dei cittadini onesti. Soldi rubati. Soldi tolti agli asili nido, alla manutenzione delle strade, agli incentivi alle giovani imprese, agli investimenti culturali. Come si permettono questi agenti, pagati dal Comune, di far perdere al Comune denari che gli spettano di diritto? A che titolo perdonano dei furfanti che posteggiano non solo in divieto, non solo in una rotatoria, non solo in mezzo alla carreggiata mettendo a rischio chi transita, ma anche in una corsia preferenziale umiliando la vita a chi si serve del mezzo pubblico? Rendendo impossibile l'esistenza ad un disabile che debba salire, ad una mamma con passeggino che debba scendere dal bus? E invece si continua così. In un patto d'acciaio tra chi dovrebbe garantire la legalità e chi la viola ad ogni passo. La cosa allucinante è che così operando magari i vigili urbani pensano di stare dalla parte dei cittadini, non capiscono che così stanno colpendoli al cuore, i cittadini. Magari anche i vigili, così come la schiacciante squallida maggioranza dei romani, avranno pensato ieri "eh ma poracci, cerchiamo di evitare di fargli la multa, a Roma nun ze trova posto". Già, ma dietro l'angolo c'è un parcheggio privato che costa una miseria, vuoto. Ma non si può chiedere uno sforzo simile a tutti questi poveri bisognosi. Neppure ad un medico accorso ad un capezzale di un malato sarebbe giustificato il parcheggio in mezzo alla strada, ma questi incivili sapete cosa stanno facendo? Mangiando un supplì. E' verso dei patetici divoratori di supplì che si manifesta tutta la solidarietà dei nostri Vigili Urbani, questo è davvero triste e amaro da mandar giù. Come era squallido che per anni la più totale tolleranza si era esercitata, dietro l'angolo qui, verso non degli idraulici fermi in divieto per un intervento urgente sulle fognature o sugli impianti, no, bens' verso dei compulsivi trangugiatori di tiramisù. Mangiare un discutibile tiramisù ed un mediocre supplì? Queste sono le azioni "urgenti" che giustificano, legittimano e rendono perdonabile una sosta pericolosa, prepotente, violenta?Ma se ieri pomeriggio è successo quanto raccontato fin'ora, non dimentichiamoci di quel che è successo ieri sera: anche qui siamo nel tic emblematico di una incomprensibile organizzazione solo romana. Il divieto temporaneo dove è già divieto. Perché (il motivo è la pulizia della strada straordinaria, sic.) mettere un nastro di divieto quando lì è già divieto e addirittura è isola pedonale? Non dovrebbe servire! Eppure lo si fa. Sempre. Facendolo non si fa altro che instillare nella mente del cittadino medio che quel divieto lì, quello che ci sta sempre, attaccato al palo, in realtà, come lui ha sempre pensato, è un falso. Non è vero per davvero. Quando va rispettato per davvero appare il nastro giallo d'emergenza. Un'altra azione diseducativa al massimo che troviamo dovunque tanto che tempo fa provammo senza fortuna a lanciare un hashtag su Twitter: #ègiàdivieto!.Non sarebbe male, rispetto a questi malcostumi che si ripetono ogni giorno ai quattro angoli della città retaggio di una Roma che deve scomparire, una presa di posizione netta del comandante Raffaele Clemente. "Chi viola il Codice della Strada non si avvisa, si multa". E ancora: "non si pongono indicazioni di divieto di sosta temporanea dove è già divieto". Non ci vuole molto, comandante. Una circolare, o qualcosa del genere. Sarebbe un documento fantastico che confermerebbe la discontinuità che lei ha saputo imprimere al corpo. Su questo aspetto invece, purtroppo, siamo in perfetta continuità con la peggior pizzardonite albertosordesca: usciamone!