C. Madoz, 1998
Io ADORO Chema Madoz. E se c'è chi dice che fotografare un frigo di notte non ha senso, figuriamoci cosa dirà di uno che mette i piatti nella griglia di un tombino! Pazienza. Madoz che sa mettere così in discussione gli oggetti, chissà con i pensieri cosa farà! Questo stile puro, sobrio, “serio” dà un risvolto del tutto personale al delizioso sense of humour di questo fotografo spagnolo. Le sue immagini sembrano dire: “Io faccio still life, semplici still life”: è così e allo stesso tempo sono un'interpretazione del mondo, della vita.
Vedete, in questo periodo storico di precarietà globale, non solo lavorativa, penso che se non ci fosse stata quella cosa lì, io sarei morta, quella cosa lì è l'ironia, è la capacità di “muovere i pensieri”, di reinventarsi, di rimescolare le carte, di non accettare quelle che stanno sul banco. Prendiamoci la libertà di mandare al diavolo tutto ciò che è prestabilito, “che è così perché è così”, “perchè il mondo gira così” ah sì? Bene, io giro dall'altra parte. Fate almeno una volta all'anno qualcosa che non ha senso: urlate a squarciagola in motorino, fate la linguaccia ai bambini in metropolitana, ballate sotto la pioggia, fotografate spazzolini da denti dentro a vasi di piante. Qualcosa che ci dia il senso – ecco qui giustamente – di essere vivi e non replicanti. Whatever works.
C. Madoz, 1998
C. Madoz, 1995
C. Madoz, 1995
C. Madoz, 1995