Questa volta non hanno attaccato il Papa o inneggiato al suicidio assistito come alla morte di Piergiorgio Welby come accaduto nel 2007, si sono inventati però dell’altro: il cantante dello sconosciuto gruppo “Management Post Operatorio”, Luca Romagnoli, dopo aver alzato con entrambe le mani un preservativo mimando la consacrazione dell’ostia (con tanto di preghiera: “Prendete e usate e tutti”), pettinato come San Francesco d’Assisi ha pensato bene di calarsi mutande e pantaloni alla fine di quella che lui chiama canzone, intitolata «Pornobisogno». Romagnoli è certamente una persona matura, uno che dice di sé: «Bere è diventata l’unica aspirazione della mia vita. Il mio unico obiettivo». E ancora: «non distinguo una bestemmia da un rosario».
Ecco ottenuti i 5 minuti di celebrità che evidentemente non riesce a ottenere con le sue prestazioni “musicali” (le virgolette sono d’obbligo). Ancora una volta i cristiani sono presi di mira e discriminati con il consenso della satira e della libertà d’espressione (pochi giorni prima, sempre in nome della libertà d’espressione, l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard è stato insultato e bagnato con dell’acqua dal terrorismo femminista durante una conferenza a Bruxelles). Ancora una volta l’organizzatore del Primo Maggio, Marco Godano, si è dovuto dissociare dai fatti per «la violenza e la scorrettezza che perseguiremo anche per vie legali», sottolineando anche come certi atteggiamenti stridano «con i temi culturali, artistici e sociali che questo palco rappresenta». Nessuna parola invece dalla conduttrice Geppi Cucciari, che evidentemente pensa che la discriminazione esista solo se è contro gli omosessuali.
Nel pubblico del Concertone tanti lavoratori ma anche tanti criminali: sono state 61 le persone arrestate e 25 quelle denunciate per detenzione e spaccio di droga, furti e borseggi. Si parla di “bilancio choc!”.
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