Alghe nel Mare dei Sargassi: saranno state contate? (Cortesia Ocean Explorer/NOAA).
Un polverone di numeri e opinioni sul censimento delle specie presenti sulla Terra.
Stimare nel modo più corretto la biodiversità sul nostro pianeta: è quanto ha fatto l’ecologo Camilo Mora su PLoS Biology , dichiarando che 8,7 milioni di specie eucariotiche, con uno scarto di più o meno 1,3 milioni, sono presenti sulla Terra. E se lo stesso Mora ammette a un certo punto che la sua è una “curiosità scientifica”, questo non significa che il censimento terrestre sia una cosa di poco conto. Infatti, se qualcuno dallo spazio arrivasse sulla Terra, cosa ci chiederebbe come prima cosa? “Quanti siete? Quante forme di vita diverse ci sono sul vostro pianeta?”, dichiara sicuro lo zoologo Bob May, della University of Oxford
E noi potremmo rispondere, anzi fare rispondere lo stesso Mora; anche se in realtà, la sua stima è una delle tante. Altri ricercartori, con altri metodi di predizione, hanno infatti proposto stime da circa 3 milioni fino a 100 milioni di specie diverse. E qui, Bob May fa capire che non ci faremmo una gran bella figura: da circa 3,5 miliardi di anni qualcuno ha iniziato a vivere sulla Terra, noi sapiens ci siamo da circa 200.000 di anni, e non sappiamo ancora quanti siamo… E al di là di cosa rispondere al quesito alieno, questa stima è importante: è infatti il punto di partenza per definire strategie globali per il mantenimento della biodiversità, conclude Bob May.
Lo zoologo Ferdinando Boero dell’Università del Salento, membro del comitato scientifico di varie riviste nel campo della biologia e dell’ecologia, è uno che ci tiene alla tassonomia. Quindi, è sì importante sapere quanti siamo, “ma ancora di più è sapere chi siamo”. Dio stesso nel libro della Genesi, ci ha dato un ben preciso compito: dare un nome a tutte le creature presenti sulla Terra. Perciò non dobbiamo tirarci indietro da questo compito, anche se le previsioni di oltre 500 anni, di migliaia di tassonomisti e di molto denaro necessari per completare il lavoro, potrebbero scoraggiare un po’. Ma in fondo, la ricerca in campo medico ha giustamente affrontato quesiti per tempi ben più lunghi, senza badare a spese e sforzi, ammonisce Boero.
Ruben Sommaruga, ecologo alla University of Innsbruck, non è invece d’accordo con i numeri di Mora: la stima di circa 8,7 milioni di specie eucariotiche, di cui 2,2 milioni negli oceani, è infatti troppo conservativa. Per esempio, non sembra sia stato dato il giusto peso alla ricchezza biologica presente nel Mar dei Sargassi, con le sue oltre 1800 specie genomiche, identificate attraverso sequenziamento su larga scala. E addirittura, sempre secondo Sommaruga, un aspetto delicato è che solitamente ci si concentra sugli organismi che si riescono a isolare e coltivare in laboratorio; molte specie di funghi per esempio sono più difficili da manipolare e quindi potrebbero non essere state censite in questi database genomici.
Insomma, chi sta dando in numeri (giusti)?