Perché i piloti di velocità sporgono dalla moto e mettono il ginocchio a terra

Da Motovita

Immagino che molti di voi se lo siano domandati, e forse qualcuno si è persino dato una risposta personale. Tuttavia c’è una ragione ben precisa motivata dalle leggi della fisica. Non si tratta dunque di fattori soggettivi o di ricerca della spettacolarità, ma di una tecnica di guida che permette ai piloti di affrontare le curve alla massima velocità.

L’importanza del baricentro

Partiamo con il dire che il sistema moto-pilota possiede un baricentro. Tale baricentro può trovarsi in posizione più o meno elevata, più o meno avanzata o arretrata: esso rappresenta il punto sul quale agiscono le forze implicate nella dinamica del motoveicolo. Le motogp, per esempio. permettono di spostare il motore in varie posizioni all’interno del telaio per aggiustare la posizione del baricentro. Iniziamo dunque a capire quanto sia importante questo fattore. Il baricentro è la chiave di tutto e dobbiamo necessariamente partire da qui per spiegare la tecnica di guida di una moto.

Baricentro alto, basso, avanzato o arretrato?

Sfatiamo subito qualche falsa credenza. Il baricentro, o centro di massa, non deve trovarsi in posizione troppo ribassata (in una moto da velocità). A seconda della sua posizione verticale la moto diventa più o meno rapida nello scendere in piega; a seconda della sua posizione orizzontale la moto può diventare più o meno sottosterzante. Un baricentro posizionato in alto permette al mezzo di essere velocissimo nella discesa in piega, ma non altrettanto rapido e preciso nel risalire e cambiare direzione (per esempio durante una curva ad esse). Un baricentro alto rende inoltre le staccate meno efficaci in quanto porta la ruota posteriore a sollevarsi più facilmente.

Un baricentro basso produce maggior stabilità e di conseguenza provoca una discesa in piega meno repentina. Si tratta quindi di trovare il giusto compromesso, e quest’ultimo varia in funzione del circuito e dello stile di guida del pilota. Non esiste una soluzione ideale, tant’è che la posizione del baricentro del sistema moto-pilota può essere modificata dal pilota stesso attraverso i movimenti del corpo.

La piega: in equilibrio tra Forza-peso e Forza-centrifuga

Eccoci dunque arrivati al succo della questione. Durante una piega la forza centrifuga agisce sul baricentro (raffigurato da un tondino nero-azzurro nell’immagine a destra) del sistema spingendolo verso l’esterno della curva. Se la piega è a sinistra, la forza centrifuga andrà a spingere la moto verso destra, controbilanciando così la forza peso che agisce sempre verso il basso (freccia gialla). La forza risultante è indicata dalla freccia grigia.

La massa del sistema moto-pilota rimane costante, ma la forza peso può variare a seconda della posizione del baricentro.

Baricentro alto = meno inclinazione a parità di velocità

Analizziamo ora la seconda immagine: ci rendiamo subito conto che più alto è il baricentro del sistema e maggiore diviene l’effetto della forza peso rispetto a quella centrifuga. Viceversa, più basso è il baricentro e minore diventa l’effetto del peso rispetto alla forza centrifuga.

Ipotizziamo adesso -per assurdo- che il baricentro del sistema si trovi all’altezza della spalla destra del pilota, quindi piuttosto in alto. In questo caso la forza peso sarebbe molto più elevata di quella centrifuga dando origine ad una risultante ingestibile poiché troppo lontana dal punto di appoggio degli peumatici. Il pilota dovrebbe a questo punto raddrizzare la moto per non cadere sotto l’effetto della forza risultante. Oppure accelerare finché la forza centrifuga non arrivi a controbilanciare la forza peso. Cosa ci fa capire, questo esempio? Che a parità di velocità una moto con baricentro più alto piega di meno!

Baricentro basso = più inclinazione a parità di velocità

Immaginiamo adesso che il baricentro si trovi all’altezza del parafango anteriore della moto: la forza peso diventerebbe più piccola di quella centrifuga dando origine ad un risultante collocata leggermente all’esterno del punto di contatto degli pneumatici! Il pilota dovrebbe a questo punto inclinare di più la moto e sporgere maggiormente da essa per spostare il baricentro verso l’interno. Oppure dovrebbe ridurre la velocità per ottenere una diminuzione della forza centrifuga.

Semplificando al massimo possiamo affermare che una moto con baricentro basso è più sensibile all’effetto della forza centrifuga, e a parità di velocità deve inclinarsi maggiormente rispetto ad una moto con baricentro alto.

Perché è tanto importante l’angolo di piega? Semplice: c’è un limite all’inclinazione raggiungibile da una moto! Il limite è dettato in primo luogo dagli pneumatici, i quali, all’aumentare dell’inclinazione del veicolo vedono ridursi la superficie di contatto con l’asfalto. In pratica l’aderenza degli pneumatici diventa via via meno salda all’aumentare dell’angolo di piega!

Ma sulla moto c’è anche il pilota!

Quando il pilota sale sul mezzo il baricentro si sposta inevitabilmente verso l’alto e ogni piccolo movimento del corpo ne modifica ulteriormente la posizione. Ecco perché bisogna considerare moto e pilota come un “sistema” (sistema moto-pilota, per l’appunto).

Muovendo il corpo a destra e a sinistra il pilota può spostare il baricentro al di fuori della sagoma della moto, nonché più in alto o più in basso, riuscendo così a contrastare la forza centrifuga nella massima misura possibile. Nella foto qui a sinistra potete vedere come lo spostamento del baricentro messo in atto dal pilota (Marc Marquez) permetta di controbilanciare una forza centrifuga molto elevata. Questo spiega come sia possibile raggiungere accelerazioni laterali superiori a 2g.

Lo scopo non è piegare il più possibile, bensì raggiungere la massima velocità a parità di inclinazione


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