Perché il cinema è davvero importante? Ora te lo spiego caro lettore, amico, artista, visionario

Creato il 15 maggio 2014 da Egosistema

Se tutti partissimo dall’assunto secondo cui “noi” pensiamo al “noi” attraverso il cinema, per quanto assurda, questa affermazione identificherebbe immediatamente tutto il potere dell’immagine in movimento. Un linguaggio elementare, assoluto e universale, senza bisogno di traduzioni linguistiche o concettuale, un elemento vitale e adattabile come l’acqua nelle forme. Forma è essenzialmente il contesto che un’energia può abitare e modificarla per il suo utilizzo, è una struttura, una disposizione in cui fenomeni o organismi vivono.

Utile è il vedere per attestare la testimonianza di un fenomeno che si sta verificando ai nostri occhi, utile è guardare l’evoluzione dello stesso, utile è osservare il meccanismo in cui esso s’inscrive e si sviluppa. Questo è possibile con l’immagine, questo è possibile grazie al suo potere, inarrestabile e qualitativamente inconfutabile. Un espediente di cui più nessuno ha potuto fare a meno. Ne abbiamo la prova oggi, tutti intenti a comunicare se stessi attraverso un’immagine.  La possibilità di accompagnare la descrizione di un fenomeno attraverso l’ausilio d’immagini, fu fondamentale fin dai primi tempi “tecnologici” per scienziati e studiosi. Quando si resero conto di dover dare a tutti l’opportunità di diventare parte integrante di una scoperta, la loro ricerca poteva avvalersi di uno dei supporti iconografici tra i più fedeli nella riproduzione: l’immagine. Dai primi geroglifici ai disegni eruditi, fino alle litografie e alle prime lastre di rame incise dalla luce, l’esigenza di integrare la descrizione verbale con quella visiva si radicava maggiormente come efficace espediente esplicativo. La possibilità di indagare la realtà e i suoi elementi attraverso le immagini dava veridicità alle scoperte. Inoltre dall’immagine e il suo utilizzo, nasceva il linguaggio delle immagini, il documento scritto prendeva vita e diventava la “prova” di quel che si voleva dimostrare.

Prima che si capisse l’importanza del supporto dell’immagine descrittiva, si incorreva nel dubbio e la confutazione dello stesso era di difficile ottenimento. La nuova invenzione della fotografia, degli inizi dell’ottocento, rispondeva all’esigenza di fissare il movimento per analizzare la realtà ma non possedeva ancora quel continuum immaginativo che avverrà con il cinema. È pur vero che relegati a semplice supporto esplicativo, la fotografia e il cinema risultavano tecniche prive di stimolo, perché utilizzate come fonte di registrazione di informazioni. Nel tempo, assumendo un ruolo diverso dalla semplice raccolta dati, il cinema e la fotografia diventano quella magnificenza che tutti noi riconosciamo come forma d’arte. Ecco, il cinema è davvero importante perché attraverso il cinema abbiamo avuto la possibilità di vivere le epoche, di conoscere avventure e documentarci su ciò che ci accade intorno. Intorno accade la vita e con il cinema noi la rendiamo immortale e riproducibile. Come possiamo partecipare allo spettacolo della vita che si propone in un sistema di quadri e perfetta combinazione  tecnico-emotiva? Facendo spettacolo. Ecco che adesso, caro lettore, con molta calma e sereno spirito di partecipazione è tempo che tu sia edulcorato verso questa splendida disciplina. Toglierò il tono rigoroso di una spiegazione, come ho fatto poco fa, e ti prenderò per mano con toni accomodanti. Mi rivolgo a te come se tu fossi il mio più caro amico, in effetti lo sei.

Caro lettore mi piacerebbe instaurare con te un fil-rouge che ti permetta di entrare nel fantastico mondo del cinema e uscirne ogni volta senza perderti. Il  mio intento e fornirti le basi, le nozioni e le considerazioni su questa scatola magica. Ti racconterò volta per volta ciò che riguarda questo ambiente, questo settore, questo spazio creativo. Il suono del ciak che dà vita ad altre vite.

Redigerò per te un piccolo prontuario tecnico e immaginifico che ti guiderà in questa fantastica avventura chiamata cinema.

Lezione n°1. Punti fondamentali per lo sviluppo di una storia.

Caro amico lettore, riconoscendo aprioristicamente la tua conoscenza sulla questione “cinema”, analizzando la misura in cui ti poni verso di esso, mi piacerebbe illustrarti il mondo più semplice per creare qualcosa di realizzabile. Che cosa è il cinema? Come si fa il cinema? Come si scrive una storia per il cinema? Molte volte te lo sarai chiesto, ad ogni singolo approccio con il grande schermo. Avrai saputo trovare la giusta risposta al tuo quesito? Vieni! Entriamo insieme nel vivo della situazione.

Tutto ti è chiaro, tutto è inevitabilmente immediato ai tuoi occhi, perché hai scelto, negli anni, di muoverti nell’elementare atto della comunicazione visiva. Ogni cosa è cristallina, limpida e luminosa come il tuo vedere, come le immagini che si imprimono nei tuoi occhi. Tutto è solo l’inizio di un sogno e di una possibilità, come non credere ai propri occhi o credervi sopra ogni altra cosa, “non ci credo se non lo vedo” oppure “ci credo perché l’ho visto con i miei occhi!”, così quel che vedi è ciò che per te significa realtà. Vedi il mondo e il mondo ti si propone in forme e suoni, in successioni di spazio-tempo, in matematica e geometria. Da indefinibili misure di sguardo i tuoi occhi diventano velo impressionabile, carta fotosensibile, metri di pellicola. Incameri ciò che vedi e lo percepisci per il modo in cui ti poni verso ciò che hai davanti. Stai vivendo, stai fruendo lo spazio scenico, stai facendo cinema. Scrivi nella luce la tua vita, nel momento in cui avvisti qualcosa che rapisce tutta la tua attenzione. Tu, lettore, amico, artista e visionario registri milioni di informazioni nella tua testa, attraverso i tuoi occhi e non sai come lo stai facendo. Semplicemente agisci nelle tue capacità ma se tu volessi farlo sul serio, ti sei mai chiesto come potresti fare? FARE UN FILM?! Immaginarlo e poi crearlo. Bene, si può fare. Il tuo acume e la tua curiosità, altre volte ti avranno spinto a leggere articoli a riguardo e ne avrai appreso l’aspetto organizzativo ma non quello emotivo. Anche questo si può fare. Ovviamente, lo sai, si parte da un’idea, meglio che sia una buona idea. A questa dobbiamo annetterci la sua fattibilità, e allora ti sarai documentato su come affrontare un discorso economico e produttivo ma, perso tra considerazioni di carattere finanziario, avrai tralasciato sicuramente la suggestione emotiva e non c’è niente di più importante. D’accordo, avrai trovato la tua idea vincente e avrai capito come mettere insieme la macchina produttiva ma dove vai senza le emozioni? Dove approdi senza indicazioni di carattere formativo? Risolviamo subito. Come ti dicevo caro amico lettore, artista visionario, niente è più importante di capire come raccontare ciò che vuoi comunicare. In fondo, il cinema è proprio questo, il cinema è avere “IL MODO” in cui raccontare il mondo. Ogni storia può somigliarsi perché la vita stessa si somiglia, il modo, il metodo, il linguaggio può e deve diversificarsi prostrandosi a servizio delle tue esigenze. Partiamo dal presupposto che fare cinema necessita di un punto di vista da cui partire, non c’è nulla di più importante di considerare la vita nel modo in cui esiste e nel modo in cui è, il tuo compito adesso, amico artista è renderla visibile alle tue ragioni, non solo come una nuova e stupenda via d’uscita dal reale ma come fondamento di concreta scienza e materia di studio. La vita, spoglia della sua provenienza si veste del tempo che trascorriamo a vivere e per capirla,per conoscere il suo decorso, il suo senso, la sua importanza è opportuno spiegarla, scoprirla, scrutarla e spiarla.

Proprio come facevano gli scienziati, gli antropologi e i primi studiosi di cui ti parlavo prima, osservandola come una cavia da laboratorio e contestualizzandola in una dimensione meravigliosa e fantastica, dai tratti assurdi ma esplicativi. Tutto deve essere inserito in un contesto, perché nella vita accade normalmente, nel cinema, invece, ci devi pensare, devi costruire l’ambiente in cui la tua storia vivrà. Nell’evoluzione di una storia visiva è bene che tu consideri alcuni punti fondamentali da sviluppare nelle vicende dei personaggi. Ognuno di loro si avvarrà, incarnandolo, di un particolare aspetto, per qualcuno niente sarà più importante dell’amore; dei soldi; dell’arte; del lavoro; degli amici; della famiglia; della libertà; della pace; della guerra; del futuro; della salute; delle parole; dei pensieri; di Dio; della vita; della morte; del sesso.

Queste parole in sequenza non ti diranno nulla eppure, caro amico visionario, saranno le basi che ti permetteranno di costruire i profili dei tuoi personaggi e addirittura l’intero plot del tuo film. Quando avrai preso visione di questo, dovrai passare all’individuazione di un contesto possibile, che sia una casa, un pianeta dell’universo, che sia una città, hai bisogno della tua location, che continuerà a definire sempre più il tuo progetto filmico. La città fittizia, dal nome indicativo e inventato (momentaneamente omesso per ragioni di scelta di fattibilità) deve essere una vetrina in cui ogni personaggio possa avere spazio esistenziale, dove ogni cosa è normale se vista con gli occhi dei personaggi e del tutto assurda se vista con quelli dello spettatore. Un luogo dove tutte le vicende abbiano una visibilità da laboratorio, dove ogni storia, amorosa e non, passi sotto una radiografia emozionale resa concreta dal supporto visivo che sarà dato dalle scene. Qui nella nostra “area”, nel nostro “spazio”, nel nostro “luogo”, ogni personaggio incarnerà le virtù e la denominazione dei punti fondamentali sopra indicati, ci sarà chi è completamente preso dall’amore per le cose e per le persone; chi non avrà altro Dio dei soldi; chi si pronuncerà solo attraverso l’arte; chi avrà come unico scopo trovare un lavoro; chi non sa uscire dal gruppo e vive completamente in simbiosi con gli amici; chi trova sostegno solo nella famiglia e chi se ne allontana; chi lotta per la libertà convinto che sia il significato della vita; chi crede nella pace come unica salvezza; chi diffama la guerra tra stati e carica le armi solo per una quotidiana guerra con se stesso; chi non ha speranza nel futuro; chi in salute trova l’unica ricchezza; chi dà fiato alle parole per sovrastare le ingiustizie; chi dei pensieri fa un giardino segreto; chi crede che Dio esista distribuito negli umani in piccole porzioni; chi crede fortemente nella vita e la analizza per risolvere tante questioni personali.

Adesso hai dei punti da cui partire, un filo da intrecciare per imbastire la tua storia. Adesso anche tu hai la possibilità di iniziare a creare la vita, quella del cinema.

Simo Kinoki