Premetto che non voglio perdermi nelle solite diatribe a base di rumori, odori e piaceri tattili, bensì portare a un ragionamento in un periodo in cui tempo e denaro per investire in lettura, sono sempre meno. Questo da parte del lettore debole in primis, ma anche di quello forte, che se da un lato ha ormai ritagliato il suo spazio giornaliero per la lettura, dall’altro non ha sempre i fondi per comprare continuamente libri che escono a prezzi decisamente poco appetibili.
Il fattore prezzo/tempo, può portare il lettore a dover puntare sul sicuro: autore che già conosce, casa editrice solida (qui ci sarebbe da aprire un’altra parentesi e in parte l’ho fatto QUI) e recensioni che consigliano l’acquisto, trovate sui media di fiducia, essi siano giornali o blog.
Da questa scelta, chi ci rimette? L’autore poco conosciuto, l’esordiente che scrive per la casa editrice piccola/media. Mi ci metto in mezzo anch’io. Ci sono persone che mi conoscono che amano magari il mio stile e 14 euro li possono spendere per leggere uno dei miei libri. Sono allo stesso tempo sicuro che però molti altri potenziali lettori, debbano fare scelte.
Si arriva all’effetto aleatorio di una lotteria: se sono fortunato scelgono il mio in mezzo ad altri 100/1000/10000 che l’acquirente conosce. Hai voglia a spammargli mille volte il tuo libro, ottenendo tra l’altro l’effetto contrario, perché sei un numero su X e hai le stesse possibilità degli altri.
Credo sia inutile a questo punto fare il solito discorso “25 € per Dan Brown, non ne spendono 14 per il mio”, perché torneremmo al punto precedente. Quindi entra in gioco un nuovo (non nuovo di certo per me, ma per molti altri) elemento: l’acquisto del digitale. Molti stanno puntando infatti sulle nuove tecnologie per farsi conoscere e VENDERE.
Io stesso sto acquistando una valanga di titoli digitali a prezzi interessanti, che vanno da 1€ a 6€ al massimo. Elenchiamo i vantaggi:
- Immediata fruibilità: con un click il libro è sul mio reader
- Costo bassissimo, a livello di un caffè o poco più. Mi rimangono più fondi per altri titoli.
- Più titoli presenti nella stessa libreria portatile
- Dizionario interattivo che è utile soprattutto con i titoli stranieri
- Maggiori possibilità di azzardo: se il libro fa schifo, pazienza.
- Recuperabilità del bene: se il reader si guasta, ne acquisto un altro e recupero i titoli dal database on line. (bagnate, bruciate, disintegrate i vostri libri di carta e vedete come li recuperate)
Di fronte a questi punti di vantaggio, che vanno soprattutto a beneficio degli esordienti, è innegabile che il libro costoso dell’autore famosissimo, perderebbe terreno. Okay, esce il nuovo Gaiman? Costa più di 20€ e io lo lascio lì. Con quei 20€ mi compro mediamente una decina di altri titoli e ho coperto 10 settimane di letture. Quando uscirà a un prezzo ragionevole, comprerò anche Gaiman. Ma se l’autore esce a 20€ e l’esordiente – che dovrei ordinare perché non è presente in libreria – ne costa 16, la scelta è fatta. Se aggiungiamo poi le tecniche commerciali agguerrite di alcune major che vendono tomi rilegati con sovraccoperta a 9,90€, caro esordiente ti saluto.
E per finire: davvero siete lettori voraci e date più importanza al supporto che al contenuto?