Nel mondo perfetto dove uno sta a guardare ai principi e ai valori
E’ giusto che le aziende prendano ispirazione le une dalle altre, e l’ufficio brevetti americano e’ una presa per il culo alla ragione umana. E’ inconcepibile e inaccettabile che un’azienda possa brevettare una forma, un modo di muovere le dita, un marchio o un nome di uso comune o universale.
Nel mondo reale, dove i nodi vengono al pettine
E’ non solo giusto ma addirittura sacrosanto che Samsung sia stata condannata a pagare per aver copiato Apple. Che cazzo, uno perde anni a creare un’idea rivoluzionaria, e poi ti arriva il primo stronzo coreano che in tre mesi ti copia anni di Ricerca e Sviluppo e grazie a questo riesce ad essere piu’ economico di te e ti ruba fette di un mercato che tra l’altro hai creato tu! (e tutto questo tacendo del fatto che se non fosse per l’iphone probabilmente saremmo ancora qui a smanettare con le tastierine di plastica…).
Ma non esiste! Guardate le macchine coreane, le tv coreane, le lavatrici coreane: sembrano macchine a volte giapponesi, a volte tedesche, a volte… beh, ce n’e’ una qua in Australia che ha lo stesso i-den-ti-co culo della Giulietta. Ma si puo’?
D’altronde la differenza sostanziale tra un coreano e un cinese, e’ che il cinese di fronte all’evidenza ammette candidamente che i cinesi copiano, mentre quando parli coi coreani-dal-cervello-lavato, a sentirli sono loro che inventano e gli altri che copiano. Ben gli sta questa volta. In fondo, ricordiamolo, Apple non aveva niente contro il design di Samsung, a patto che Samsung “partecipasse delle spese di ricerca” pagando una licenza, ovvero un tot a telefonino venduto. Tanto per giocare ad armi pari. Un po’ come i produttori di automobili pagano la licenza per il tetto rigido retrattile che la Mercedes ha inventato per la SLK.
(Non per nulla, dopo essere stata copiata per anni dai coreani di Samsung e LG, Sony ha tagliato i fondi allo sviluppo delle nuove tecnologie AMOLED, dichiarando che e’ ora che i coreani prendano lo scettro della ricerca nel settore TV. Che e’ un po’ come dire: questa volta lo smazzo per inventare la nuova generazione di prodotti ve lo pagate voi, stronzi, e noi voi copiamo a suon di reverse engineering come fate voi da anni. Ovvero come i giappi stessi facevano negli anni sessanta con gli americani, tra parentesi – perche’ non tutti sanno che i coreani hanno copiato anche il modo di copiare).
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Nel mondo perfetto dove uno sta a guardare ai principi e ai valori
E’ giusto quello che dice Zeman, ovvero che quando uno viene squalificato non dovrebbe allenare.
E’ giusto quello che dice Petrucci, ovvero che la gente in Italia dovrebbe imparare ad accettare le sentenze e commentare solo a sentenza definitiva.
Nel mondo reale, dove i nodi vengono al pettine
Mi piace che Conte, condannato senza uno straccio di prova, possa allenare durante la settimana e la domenica sedersi comodamente in tribuna VIP, e comandare la squadra via cellulare.
Perche’ ricordiamolo: se Conte fosse l’allenatore dell’Inter la sua posizione sarebbe stata archiviata gia’ dalla prima udienza.