Perché “L’amante di Lady Chatterley” è meglio di 50 sfumature

Creato il 19 novembre 2014 da Linda Ferrando

Pare che ormai il sesso sia ovunque e per ovunque non intendo solo nello sterminato universo di internet o nei servizi di studio aperto quanto anche nella letteratura. Il vero boom è stato dato dalla trilogia delle sfumature, da allora pare che si diffondano come funghi libri molto simili o comunque riguardanti le incredibili riscoperte sessuali delle nostre eroine protagoniste, un po’ della serie “oh guarda ho una vagina, usiamola!”. E con questo non voglio certo dire che io non ne abbia mai letti o – per carità – che io sia una puritana a riguardo (sono una gran fan di Palahniuk, Isabella Santacroce e Irvine Welsh, autori di certo non bigotti o moralisti), il fatto è che molti sono inverosimili. Un po’ come i film porno, ecco.

Detto ciò, non voglio addentrarmi nel mercato della pornografia e qui finisce la mia breve chiacchierata a riguardo PERÒ voglio ricordarvi dell’esistenza di romanzi erotici che sono entrati a far parte della nostra concezione di “classico” nonostante la società a stampo cristiano/puritano in cui siamo cresciuti. Sto parlando del romanzo di David Herbert Lawrence: L’amante di Lady Chatterley. Una rivoluzione per l’epoca – è stato scritto nel 1928 – fu, non a caso, pubblicato postumo e censurato in maniera imbarazzante (nella versione italiana il verbo “to fuck” veniva tradotto con “baciare”, e qui scappa la risata!). Il contesto storico era però maturo per una trama di questo tipo: siamo a cavallo (niente doppisensi eh) fra le due guerre mondiali e dopo la brutalità della Prima nasce una voglia di godersi la vita e una libertà che potremmo quasi considerare come una prima rivoluzione sessuale in anticipo di molti decenni rispetto a quella dei figli dei fiori. Ma veniamo al punto. Perché secondo me leggere questo romanzo è meglio che leggere 50 sfumature e/o simili?

  • Per l’incredibile carattere di Connie
  • Perché l’amante non è il solito riccofigowow superdotato che cambia la vita della poveraccia protagonista, ma un taglialegna con la polmonite
  • Perché fa quasi impressione leggere certe cose e ricollegarle all’inizio del ‘900 (un po’ della serie “ah ma lo facevano anche loro?”)
  • Perché è veritiero, pare infatti che l’autore si sia basato sul tradimento della moglie
  • Per lo stile, elegante e quasi mai noioso, permette anche di segnarsi qualche citazione senza cadere nella perversione

Detto questo, i discorsi su bolscevismo, operai e miniere di carbone sono veramente noiosi. Che peccato! Sarebbe stato perfetto altrimenti! ;)


Voto: ★★★✰✰ e mezza!

♫♪ No one’s gonna love you – Band of horses

[...] c’erano giorni nei quali non era che vuoto, spazi bianchi. Erano parole, milioni di parole su parole. L’unica realtà era il nulla, sopra il velo ipocrita delle parole.


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