Come ben sapete l’Apple Watch è già arrivato da un po’ e ha scatenato parecchie polemiche tra i detrattori dell’azienda di Cupertino, a causa della scarsa innovazione rispetto ad altri modelli di smartwatch già in circolazione. Quello che però può interessare, in ambito marketing, è la capacità dell’Apple Watch di cambiarlo radicalmente. E non solo in un modo, ma ben cinque! Prendendo spunto da un approfondimento a riguardo di MarketingLand, oggi vi spieghiamo perché l’Apple Watch cambierà il marketing in 5 modi diversi. Innanzitutto, però, un po’ di chiarezza:
- Non si chiama iWatch, ma Apple Watch.
- Per ottimizzare l’utilizzo dell’Apple Watch è necessario avere un iPhone (5, 5c, 5s o 6) e anche un iPhone sarebbe consigliato.
- Esistono tre versioni: la basic, chiamata semplicemente Apple Watch e con un costo base di 350$; la sport disponibile in due taglie e con il 30% di luminosità in più; l’Apple Edition in una versione dorata a 18 carati.
- L’Apple Watch sarà disponibile nei primi mesi del 2015.
Adesso che abbiamo chiarito le basi, ecco i 5 modi in cui questo dispositivo cambierà l’approccio al marketing per le aziende.
1. App
Ormai con l’avvento del digital marketing, molti business si basano prevalentemente sull’uso di app dedicate. I marketer ovviamente saranno tentati di estendere semplicemente l’app già disponibile per il mercato degli Apple Watch. Niente di più sbagliato: se la lotta adesso è tra mobile e desktop (e conseguenti app e siti responsive), nel 2015, probabilmente, il mercato dovrà confrontarsi anche con le versioni per il nuovo dispositivo. Inoltre bisognerà fare i conti con caratteristiche nuovi (sensori health, NFC, e via dicendo) e limiti specifici (schermo più piccolo, niente fotocamera e ovviamente niente tastiera). Se alcune app probabilmente dovranno essere studiate appositamente per i nuovi orologi tecnologici, è anche vero che, come abbiamo detto inizialmente, l’Apple Watch necessita di un iPhone per funzionare. Questo vuol dire che i marketer potrebbero anche sfruttare le caratteristiche dei due device, con promozioni app-cross e nuove estensioni.
2. Pagamenti
Sono ormai alcuni anni che molti pagamenti sono effettuabili anche grazie a device mobile con il sistema NFC. Per chi non lo sapesse questo sistema Near Field Communication (traducibile con “Comunicazione di Prossimità”), permette una connettività wireless bidirezionale, che a livello pratico, permette quindi (una volta impostata l’apposita applicazione che collega la carta di credito al device) di effettuare il pagamento. Questo significa che, con l’aumento di smartphone predisposti e Apple Watch, sempre più negozi dovranno munirsi di sistemi di pagamento che comprendono l’NFC, soprattutto i brand con un target prevalentemente giovane e early user.
3. Social Media
Questo particolare punto ci interessa notevolmente. Infatti in un campo così soggetto al cambiamento (algoritmi di Facebook che cambiano a ritmi incredibili, nuove funzionalità per Twitter, e sempre maggior importanza dedicata all’engagement), questa ulteriore innovazione potrebbe cambiare la strategia social di molti brand. Con una tecnologia wearable e quindi potenzialmente sempre fisicamente attaccata all’utente, bisognerà cominciare a studiare campagne ottimizzate per schermi più piccoli, e di effetto immediato e breve. Bisognerà tener conto che non sarà possibile commentare da Apple Watch, pertanto si assisterà probabilmente a un cambiamento di algoritmo basato maggiormente sui like.
4. Geolocalizzazione
Sia Apple Watch che iPhone hanno la possibilità di far visualizzare ai marketer quanto sono vicini al punto vendita. Per chi ha studiato marketing sa che essere vicini al cliente è tutto, e quest potrebbe portare a sviluppare nuove tecnologie di placing, in base ai punti di traffico principali del proprio target di riferimento. E se per iPhone è una tecnologia utile, ma meno sfruttabile, immaginate il potenziale vantaggio di toccare fisicamente il polso del proprio cliente per avvisarlo di particolari promozioni. Starà poi ai consumatori decidere se queste iniziative saranno ben viste o classificate come inquietanti ed invasive.
5. Nuovi stili di vita
Ogni azienda sa quanto è importante promuovere uno stile di vita sano. Un esempio lampante è quello di McDonald’s: nonostante i prodotti siano decisamente nocivi (qualcuno si ricorda Supersize Me?), in questi anni la catena di fast food ha cercato di fare un rebranding promuovendo prodotti locali e a basso impatto ambientale. In ottica Apple Watch questo potrebbe portare ad alcune interessanti iniziative. Per esempio: “Il brand X vuole avere clienti in salute, quindi verrà fornito uno sconto del 10% per chi proverà di aver fatto almeno mezz’ora di attività sportiva in un giorno”. Per ottenerlo niente di più facile che mostrare i dati immagazzinati su Apple Watch.
Pensate che questi cambiamenti di marketing verranno veramente realizzati? O pensate che il nuovo giocattolino della mela si rivelerà un flop strategico?
Social Media Manager e Web Content Writer presso Innovation Marketing®