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Perché l’Ordine dei Giornalisti (ODG) interviene solo quando c’é da sparare sulla Croce Rossa? Perché interviene sulla Barbara D’Urso e compagnia e mai sui contenuti RAI? E sulla marchetta editoriale odierna del TG1.

Creato il 18 gennaio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
untitleddi Rina Brundu. Dopo l’incredibile odierna marchetta del TG1 delle 13.30 agli oroscopi 2015 di tipologia sentimentale della signora Melissa P, ho pubblicato il solito post ironico sul sito. Tuttavia, più il tempo passa più mi rendo conto della gravità di quanto è accaduto. Non si tratta insomma dell’ennesimo favore agli amici, all’editore di grido, al libro cool del momento, qui la faccenda, ritengo, è ben più seria: si tratta di capire quale giornalismo abbia in mente la RAI per il futuro, che tipo di servizio stiamo pagando come contribuenti e che tipo di educazione si vuole dare ai giovani che guardano. Che tipo di esempio. Formativo ed etico.

Dove sono insomma le varie associazioni di categoria a difesa del consumatore, a difesa dei minori e cosa fa l’Ordine dei Giornalisti per impedire tutto questo? Tempo fa – durante le spericolate avventure della signora Barbara D’Urso in quel di Sicilia, nell’aftermath del delitto del piccolo Lorys Stival (avventure spericolate a cui peralto la signora in questione, e non solo lei, non è nuova), l’Ordine dei Giornalisti è arrivato buon ultimo a stracciarsi le vesti in piazza. A lanciare il suo anatema contro la Croce Rossa et varie et eventuali. Poi il silenzio. Poi tutto è caduto nel dimenticatoio e i servizi pseudo-professionistici hanno continuato a inondare le reti di tutti i canali generalistici, su ogni delitto impunito sotto il sole. Tale è stata l’indottrinazione ricevuta che – non ho difficoltà a scriverlo – se io dovessi tirare le cuoia in simili circostanze misteriose autorizzo fin da ora la signora D’Urso a fare tutti i servizi che vuole sul mio conto. Di più, cominci a guardare subito dentro i contenuti di questi pezzi pubblicati sul sito perché a mio avviso il movente non potrà essere troppo criptico a identificarsi.

Non solo. Di fatto non mi faccio nessun problema anche a dire che trovo molto meno sconvenienti e diseducativi i servizi della signora suindicata e dei suoi colleghi – servizi peraltro trasmessi su un canale non a pagamento e per la cui visione io non sborso un centesimo – delle marchette editoriali come quella che si è vista oggi. Da quando in qua il primo telegiornale italiano sponsorizza l’astrologia, la lettura dei tarocchi, le esternazioni delle maghe Ester, Genoveffa, Brendana e Camilla? Da quando sponsorizza una visione del mondo superstiziosa e diseducativa al punto che dobbiamo rimpiangere finanche il recente exploit benignesco in materia di leggi che avrebbe probugnato il di(vino) in noi?

Ma soprattutto, e qui mi ripeto, perché su queste datate prassi editorial-giornalistiche opinabili di uso del servizio pubblico e soprattutto di “deflagrazione” (il termine stupro sarebbe più appropriato però!), della dignità della professione e della dignità dell’ascoltatore, nessuno interviene? Cosa sta facendo e cosa intende fare l’ODG in merito a questa e a simili altre faccende? Qual è la sua posizione?

Pensare che dati filosofi antichi si ponevano solo domande decisamente sciocche e semplici al confronto: chi siamo? Da dove veniamo? Come cambiano i tempi!

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