Quindi il timore della banca centrale cinese di far lievitare il prezzo, in un mercato che risulta troppo piccolo per le forze valutarie cinesi, è assolutamente fondato. Ma gli osservatori più attenti hanno commentato: “abbiamo letto quello che hanno dichiarato, ma abbiamo anche capito perfettamente cosa vogliono dire!”, alludendo ad un significato nascosto nelle dichiarazioni ufficiali della banca centrale cinese.
Il possesso di oro fisico è un elemento molto radicato nella cultura cinese e moltissime persone hanno comprato e continuano a comprare il metallo giallo per proteggersi dall’inflazione e per difendere i propri risparmi. Il paese nel 2012 è diventato il primo consumatore di oro in tutto il mondo (La Cina è diventato il maggior consumatore di oro mondiale).
Esiste un vecchio proverbio che dice pressapoco: “se vuoi capire un cinese, allora devi camminare per la Cina con gli stessi sandali” e la volontà espressa dalla decisione di non voler comprare troppo oro, sembra l’opposto di quanto dichiarato. Mentre la banca centrale americana (FED), secondo alcuni analisti, sta speculando al ribasso sulle quotazioni dell’oro, utilizzando soprattutto gli strumenti finanziari a sua disposizione, per contenere la domanda del mercato verso investimenti sicuri e a protezione dall’inflazione come i metalli preziosi, molti paesi in via di sviluppo stanno seguendo la strategia opposta: comprare oro fisico e accumulare scorte per rafforzare le proprie riserve valutarie. Secondo questa interpretazione, la Cina ha tutta la convenienza a non surriscaldare il mercato per comprare oro fisico ai prezzi correnti, ritenuti molto bassi.
L’occidente manipola il mercato finanziario dell’oro per abbassare i prezzi e la Cina ringrazia comprando l’oro fisico a prezzi convenienti. Chi avrà la meglio? Se questa interpretazione fosse corretta, l’esito della sfida sarà tutt’altro che incerto. Vedremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni chi verrà eletto vincitore dai mercati.
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