Ma vediamo meglio.
Un individuo soffre di questa paura se…
Evidenziamo quali sono le caratteristiche di chi soffre della paura dell’autorità:
- Evita ogni rapporto con questa tipologia di persone, ove è possibile naturalmente
- Prova difficoltà o imbarazzo quando entra in relazione con persone autorevoli (genitori, professori, il capo, colleghi con più esperienza, etc.)
- Si sente inferiore o carente o incapace nei confronti di questi individui
- Prova un’ansia eccessiva di fronte a potenziali disapprovazioni, critiche o segnali di rifiuto
Le origini della paura
Chi teme figure autorevoli, come un capo ufficio, si sente profondamente inadeguato. Con molta probabilità vive questo tipo di relazioni come se fosse ancora un bambino di fronte ad un genitore. Si sente quindi imperfetto, immaturo, carente, piccolo davanti ad un genitore autoritario, potente, perfetto, grande. Attraverso il meccanismo della proiezione, questa persona proietta appunto sulla figura del capo il suo ideale di perfezione che si è formato nel rapporto con i genitori. Per cui vede l’altro come vorrebbe invece essere lui stesso oppure gli sovrappone l’immagine di un padre o di una madre perfetta o invasiva o potente, di fronte alla quale non si è mai sentito adeguato.
La paura è utile e ha un senso
Come ho già scritto in altri articoli, la paura svolge una precisa funzione che affonda le sue origini nella storia personale di ognuno.
Naturalmente ogni individuo che si trova a fare i conti con la paura sa bene quanto possa essere difficoltoso riuscire a gestirla senza lasciarsene condizionare. Spesso, più prova a liberarsi della paura e più questa non lo molla. Non è possibile sbarazzarsene o comunque far finta che non esiste. Al contrario, più si tenta di superarla e più all’interno di se stessi si mette in moto una forte resistenza al cambiamento. Come se di quella paura, in fondo in fondo, non se ne può più fare a meno.
Solo rivolgendo la propria attenzione amorevole alla funzione che la paura svolge all’interno della propria vita è possibile superarla. Possiamo così capire meglio chi siamo, perché la paura rivela aspetti di noi che ignoriamo e di cui spesso non siamo consapevoli come per esempio tutti quegli aspetti fragili, vulnerabili di sé, aspetti che non sono ancora pronti a relazionarsi e confrontarsi con il mondo.
Dare il giusto peso al proprio valore
Ognuno ha talenti e capacità uniche che solo lui possiede. Una persona che teme la relazione con una figura autorevole non crede nelle sue potenzialità, anzi tende a giudicarsi e misurare le sue qualità dai ruoli e dalle gerarchie. Ha una bassa autostima e si presenta di fronte agli altri con un atteggiamento sconfitto e sottomesso. Evita in ogni modo il confronto.
E’ possibile però relazionarsi diversamente, senza dover continuamente provare un senso di inadeguatezza e una paura immotivata. Intanto sarebbe utile rendersi consapevoli che le figure autoritarie fanno timore non per quello che in realtà sono, ma per quello che rappresentano ai nostri occhi. Che figura ci stiamo proiettando sopra? Quella di un padre? Di una madre? Di fatto abbiamo timore di un fantasma che abbiamo noi stessi creato e che quindi può essere disperso solamente da noi. Ma come?
Magari iniziando a dire di no, nelle situazioni nell quali solitamente si è compiacenti o si incassa senza dire nulla, oppure iniziando ad esercitare la propria di autorità in situazione in cui solitamente si tende a delegare agli altri. Queste semplici strategie servono a rafforzare la propria autostima.
Anche il sostegno di una figura professionale, come quella di uno psicoterapeuta, può aiutare la persona che vive questo disagio a realizzare se stesso, attraverso un percorso di consapevolezza e di comprensione delle proprie dinamiche interne.
immagine di Chiara Losacco
Per approfondire:
Vincere la paura della paura
Perché la paura di guidare l’auto
Perchè la paura di volare
Perchè la paura degli spazi aperti
Perchè la paura delle malattie
Paura del nuovo
Il nostro lato ombra
Quando cala la notte ritorna la paura
Cristiana Milla, psicologa e psicoterapeuta. Per avere maggiori informazioni, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli. Per consulenze psicologiche, psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail all’indirizzo cristianamilla@quipsicologia.it oppure telefonarle al 339.6137545.