di Nicola Pucci
“Ho conosciuto la paura, quella vera, il dolore, la disperazione ma io sono una tigre e le tigri non hanno nè paura nè sentono dolore nè temono la sofferenza e la disperazione”.
Mi preme avviare questa breve ma toccante recensione con le parole di Elena, la protagonista suo malgrado del secondo romanzo di Filippo Moretti, “Perchè la vita è tutto un arcobaleno” (Nicomp Editore). E’ una storia vera, maledettamente vera, che narra la vicenda personale di Elena, una ragazza sfortunata, che a causa di un banale incidente d’auto rimane in coma per 23, lunghissimi giorni trovandosi a lottare per la vita e poi per ritornare ad averne una normale. E’ la storia dell’esistenza di una famiglia stroncata da una tragedia immensa, oppressa dal dolore; è la storia della forza di una giovane donna di volersi riappropiare della propria vita, del proprio corpo; è la storia del coraggio di un insieme di persone che lottano unite nel dramma ma anche nella speranza; è una storia che racconta attraverso le emozioni di un padre e il lavoro di una madre, il bene nel mondo; è la storia della vita, di quella di tutti noi, quella vita che troppo spesso umiliamo dietro a cose futili e che solo un evento tragico e distruttivo ci rende consapevoli del suo valore più profondo. E’ la storia di una famiglia e una storia di disperazione che si trasforma in una storia di speranza e amore: perchè, in definitiva, è proprio vero, la vita è tutta un arcobaleno.
A questo libro è abbinata una raccolta fondi che verranno donati in beneficenza alla Casa di Cura di Lecco “la Nostra Famiglia” di Bosisio Parini, specializzata nel recupero di minori che hanno avuto lesioni cerebrali da trauma o da malattie.