Questo è il tempo che ho passato a Decathlon UK Campus a Londra, lavorando part-time come Running Specialist. Decathlon è stato il primo posto dove sono andata a lasciare il mio CV, dove ho fatto il mio primo colloquio e dove sono stata presa subito, grazie alle mie conoscenze di corsa maturate sulla pista.
Dopo 673 giorni, è arrivato per me il tempo di cambiare aria, lavoro e carriera.
Ecco le motivazioni per cui ho deciso di cercare un altro lavoro:
- Nessuna carriera: nonostante le porte del management non fossero chiuse per me, non ero interessata a diventare manager di dipartimento. Le porte dell’Head Office, invece, sono sempre state chiuse, apparentemente senza ragioni plausibili (ho chiesto delle spiegazioni, ma non mi sono state date).
- Il lavoro routinario: dopo più di 600 Gait Analysis, non trovavo più stimoli. Per quanto sia gratificante aiutare i runner a scegliere le attrezzature migliori per i loro allenamenti, a un certo punto ho iniziato ad annoiarmi.
- Fisicità delle mansioni: lavorare nei lunghissimi corridoi di Decathlon è un lavoro fisico. Dal 25 marzo, il mio braccialetto Jawbone ha contato più di 1500 km percorsi nello shopfloor. Senza contare i pesi sollevati durante le delivery e gli step fatti salendo e scendendo dalle scalette (sono “alta” meno di 160cm, lo step è stato il mio migliore amico). Il mio lungo infortunio (finalmente in risoluzione), tra l’altro, non mi ha aiutato.
Ho odiato e amato Decathlon allo stesso modo. A livello umano l’ambiente è piacevole. Dall’altra parte, credo che ci sia una scarsa presenza e organizzazione dall’alto, che rende il lavoro di tutti più difficile e complicato. Per quanto l’attuale store manager sia una persona con grandi capacità umane e organizzative, l’idea che mi sono fatta è che purtroppo si ritrova con la mani legate sotto certi punti di vista.
Qual è la mia prossima missione?
Amo il SEO. Sfidare e collaborare con i motori di ricerca è un’arte complicata e sottile. Non si tratta solo di sedurre gli occhi robotici dei motori di ricerca, ma anche di piacere all’occhio degli esseri umani.
Ho fatto il mio percorso da SEO specialist con questo blog, il mio sito e quello di Chase Williams, e soprattutto ho fatto esperienza con le pagine Amazon dei miei libri gialli. Ho commesso un sacco di errori, ho studiato e sperimentato (e lo sto facendo ancora), ho aiutato colleghi scrittori e amici con business online e offline. E ho deciso: voglio diventare un’esperta di SEO. Ho cercato e cercato, e finalmente ho trovato il lavoro giusto, quello che faceva per me.
Il 6 giugno ho iniziato a lavorare per Wauwaa durante i miei giorni liberi a Decathlon. Wauwaa è un ecommerce che vende prodotti per madri e bambini: vestiti, accessori, attrezzature per la pappa e per il trasporto di neonati e bambini. Dopo qualche settimana, sono stata promossa a SEO Lead. Nelle prossime ore, la mia posizione da SEO Manager diventerà definitiva e full time. Ho iniziato come tirocinante, e ora sono (quasi) un’impiegata a tutti gli effetti. Wauwaa è ancora in fase di startup, ma siamo tutti molto positivi a riguardo. Sono molto felice della fiducia che il team, a partire dal CEO e dal COO, hanno riposto in me e nelle mie conoscenze di SEO.
La cosa più bella di Wauwaa è che non si tratta di una mera ecommerce startup come tutti gli altri. Wauwaa è anche un posto dove madri e padri possono trovare consigli riguardo essere genitori, come risolvere alcuni piccoli problemi quotidiani con i propri neonati e figli. Wauwaa vuole essere un punto di riferimento e informativo riguardo il mondo dei bambini e dei genitori. Il portale dei contenuti di Wauwaa è una risorsa di blog e video molto utile anche per chi non è più un genitore di primo pelo.
Insomma, il mio campo è rimasto quello del retail, ho solo spostato il mio raggio di azione: dal palcoscenico alle quinte, sempre con lo stesso obiettivo di aiutare le persone a trovare i prodotti migliori per le loro esigenze.
Per tre mesi ho lavorato 6/7 giorni su 7, facendo 12 ore di fisioterapia alla settimana e girando per Londra con 5kg di zaino sulle spalle. Non nascondo che è stata dura, certe volte. Ho lasciato una multinazionale per una startup e mi sento bene, piena di vita, con tanta voglia di fare e di migliorare. Non abbiate paura di rischiare e di cambiare carriera, prendete le cose con spirito positivo e raccoglierete i frutti dei vostri sacrifici.